giovedì 8 ottobre 2009

Il 25 ottobre io vado a votare per le primarie del Partito Democratico

Il 25 ottobre prossimo, mancano due settimane, ci saranno le primarie per l'elezione del segretario nazionale e per quelli regionali del Partito Democratico. Perchè andare a votare?
Non è la prima volta che si fanno delle primarie in Italia, ci sono state quelle dell'Unione e ci sono state le prime del Partito Democratico. Però questa volta sarà diverso.
Nelle prime due occasioni il vincitore era scontato e predestinato: Prodi non aveva rivali nell'Unione e Veltroni era l'unico candidato per il PD. Il 25 ottobre ci saranno tre candidati che partono alla pari.
Le percentuali ottenute dalle votazioni degli iscritti non conteranno nulla, a dispetto di quanto vorrebbero Bersani, D'Alema e la sua cordata. Bersani, Franceschini e Marino avranno tutti le stesse possibilità perchè a scegliere il segretario del Partito Democratico saranno tutti quelli che si dichiareranno elettori, dai 16 anni in su, extracomunitari compresi.
Quale partito in Italia ha mai permesso questo al proprio elettorato? Quale partito ha chiesto ai propri elettori di scegliere il segretario nazionale e regionale? Quale partito è talmente democratico da permettere con le primarie di influenzare la propria politica e permettere un ricambio di persone? Nessuno prima.
La vittoria alle primarie di chiunque dei tre candidati permetterà al vincitore di essere forte e autorevole come se avesse vinto delle elezioni politiche. Non sarebbe cosi se l'investitura si riducesse agli iscritti.
Questa è un'occasione unica e rara da non perdere. Non facciamocela sfuggire e non roviniamola. Votare vuol dire affermare con forza la democrazia. Si deve partecipare per essere protagonisti e non soltanto spettatori passivi della politica e dell'amministrazione delle nostre vite.
A maggior ragione in momenti come quelli attuali che non sono felici per la democrazia.
Il 25 ottobre andiamo tutti a votare per le primarie del Partito Democratico e scegliamo un segretario che dia continuità più alla Democrazia che al Partito. Che dia regole decisionali e organizzative chiare e non continui con le relazioni sottobanco.
Il vado. Voi?

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