giovedì 1 ottobre 2009

Italia dei Valori, ma quali valori?

Quando nel mio intervento al congresso del Partito Democratico locale di Garbagnate Milanese, mi riferivo a partiti padronali, era chiaro che parlassi di Italia dei Valori.
Ne esistono altri, ad esempio il Partito delle Libertà, dove Fini cerca di delegittimare il padre padrone, ma nel mio discorso il riferimento era a possibili partiti alleati. In Italia dei Valori esiste un unico padre padrone che è Di Pietro e sfido chiunque a definirmi il suo Partito come organizzato democraticamente.
Perfino un giornalista come Paolo Flores D’Arcais su Micromega e su Il Fatto, fa le pulci al partito di Di Pietro accusandolo di essere "un Partito a illegalità diffusa". E stiamo parlando di giornalisti vicini politicamente all'ex magistrato.
Il succo del discorso sta nel fatto che in Italia nessun Partito si può definire candido, puro e privo di scheletri nell'armadio. La differenza sta però nel permettere la possibilità di cambiare con una partecipazione democratica, come sta tentando di fare il Partito Democratico (non è detto che ci riesca) o comunque denunciando e ammettendo certe incongruenze da risolvere. Altrimenti la credibilità "non c'azzecca".
Questo è parte di quello che scrive Flores su Italia dei Valori:

"Gli ultimi congressi in Piemonte, Campania e Puglia risalgono al 2005, in Veneto è commissariata Treviso, in Toscana è commissariata Lucca, in Umbria è garante Orlando, nelle Marche sono commissariate tutte le sezioni provinciali. Il commissario calabrese Ignazio Messina nel 2004 sostenne il candidato sindaco di FI. In Liguria Giovanni Paladini, ex Ppi e poliziotto ha inserito in lista alle europee, Marylin Fusco, definita sua fiamma. Nello Formisano in Campania e Felice Belisario, in Puglia, poi, secondo Zerbini, hanno riempito l’Idv di faccendieri e arrivisti, di provenienza soprattutto Dc. Con Formisano sono entrati Mimmo Porfidio (ex Udeur, che verrà indagato dalla Dda di Napoli per il 416 bis), Nicola Marrazzo, capogruppo nel consiglio regionale campano (a 4 delle sue imprese nel settore dei rifiuti è stato ritirato il certificato antimafia). Formisano poi ha fatto entrare l’Idv sistematicamente in giunte di centrodestra. Belisario ha fatto arrivare nel partito tra gli altri Schiavone (ex Udeur), condannato per esercizio abusivo della professione. odontoiatrica.Nelle Marche tutto è in mano all’ex fondatore regionale di FI, Davide Favia. Tra le candidature Idv alla Camera risulta anche quella di Pino Aleffi, iscritto alla P2. E tra i cambiatori di casacca ci sono Cosma, Borriello, Pisicchio, Di Nardo"
"Micromega analizza minuziosamente regione per regione, evidenziando sia casi di illegalità, che di semplice malcostume politico all’interno della legalità e di arroccamenti burocratici che sono del tutto legali ma fanno parte di una nomenclatura politica. Vorrei ricordare il detto: la moglie di Cesare non solo dev’essere onesta ma anche apparirlo. In troppe regioni ci sono casi di opacità"
"Il fatto che Di Pietro sia in grado di imporre quello che vuole a questi gruppi locali potrebbe ancora essere positivo se utilizzasse il suo potere per sbarazzarsi di una certa classe dirigente e puntasse tutto su una nuova leva che è poi quella dei nuovi elettori. A quel punto l’Idv diventerà un vero partito radicalmente nuovo. Bisogna capire se Di Pietro ha il coraggio di lanciarsi in mare aperto o ha paura di questa straordinaria chance che gli elettori democratici gli hanno dato"

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