venerdì 6 luglio 2007

Pannolini

I pannolini usa e getta tradizionali rappresentano una fonte d’inquinamento ambientale spesso sottovalutato che invece dovrebbe essere presa in seria considerazione. Basti pensare che i pannolini sono rifiuti tra i più difficili da smaltire non essendo riciclabili e che la loro completa decomposizione richiederebbe addirittura più di 500 anni! E’ stato calcolato che ogni bambino con una media di 5 cambi al giorno, arrivi a consumare nei primi tre anni di vita oltre 5.500 pannolini producendo cosi oltre 1,5 tonnellate di rifiuti altamente inquinanti. Una mole immensa di rifiuti … A tal riguardo, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPA), solo in Italia si gettano nella spazzatura ben 6 milioni di pannolini che corrispondono al 3% dell’intera quota di rifiuti solidi urbani prodotti. Oltre ai problemi ambientali, i normali pannolini usa e getta sono sul banco degli imputati anche peri rischi che possono rappresentare per la salute del bambino che è a contatto con il pannolino per 24 ore al giorno per quasi 36 mesi. Per garantire l’assoluta impermeabilità ed evitare fuoriuscite infatti, vengono adottati materiali sintetici (polipropilene) che a causa del loro surriscaldamento provocano la sudorazione della pelle e conseguenti possibili irritazioni, allergie e, nei casi più seri, gravi dermatiti e persino disturbi legati alla fertilità. Per cercare di ovviare a questi problemi si è pensato di introdurre delle creme e dei gel (altre sostanze chimiche) per tenere più fresche le pelli dei bimbi. Ebbene, qualche anno fa un’indagine condotta da Greenpeace denunciò la presenza di una sostanza estremamente tossica ed inquinante (Tributilstagno) impiegata con funzioni biocidi e in grado di eliminare gli odori. Oggi, grazie alle nuove tecnologie è possibile risolvere questi problemi con efficacia e sicurezza, realizzando pannolini di nuova concezione che oltre a garantire capacità di assorbimento, vengono prodotti con materiali tutti di provenienza vegetale biodegradabili. I materiali utilizzati infatti, sono derivati dagli amidi vegetali, dal cotone e dalla cellulosa, garantiscono anallergicità, comodità, massima resistenza e traspirazione,. Oltre a quelli usa e getta ecologici, ora sono disponibili anche i pannolini lavabili riutilizzabili. Già molto diffusi in Germania, Austria, e Svizzera, i pannolini lavabili vengono prodotti con materiali garantiti per resistere a circa 330 lavaggi; assicurano assoluta pulizia e massima igiene in quanto al momento del cambio si stacca il velo interno e si getta direttamente nel wc e non più nella pattumiera, le mutandine invece sono realizzate con materiali traspiranti e al contempo idrorepellenti. I pannolini ecologici lavabili rappresentano un notevole salto di qualità che può portare significativi vantaggi in termini di utilizzo delle risorse, di rispetto ambientale e di risparmio per le famiglie. Ma per la loro diffusione, è importante che vi sia una ritrovata sensibilità ambientale verso i consumi non solo dei cittadini, ma anche delle istituzioni. Come ad esempio ha fatto recentemente il comune di Acquanegra sul Chiese in provincia di Cremona, che ha offerto un contributo del 50% alle famiglie che fanno uso di pannolini ecologici.

5 commenti:

Martina ha detto...

ciao, ho preso qualche frase del tuo post (grazie) http://www.miglioraroma.com/2008/02/per-le-donne-ma-non-solo.html

ciao

Martina

Anonimo ha detto...

abito nella provincia di bergamo.Esistono incentivi per l'uso di questi pannolini?

Unknown ha detto...

Come ho scritto nell'articolo, qualche Comune da incentivi all'acquisto di set di pannolini lavabili, ma dipende dai singoli Comuni. Non c'è nulla a livello nazionale o regionale.

laura ha detto...

l'elenco degli incentivi è su www.pannolinilavabili.info

Unknown ha detto...

Grazie laura per la preziosa informazione. Vedo che non c'è solo quello, ma anche un mercatino dell'usato che rende ulteriormente più conveniente l'uso dei lavabili.

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