giovedì 5 luglio 2007

Rifiuti

Il Commissario Europeo all'Ambiente Stavros Dimas è rimasto scioccato dalle immagini dei cumuli di rifiuti che vengono dalla Campania ed ha inviato ieri una lettera di messa in mora all'Italia, dove si chiede al governo quali provvedimenti siano stati presi per proteggere la salute e l'ambiente campani. Per rispondere, l'Italia avrà un solo mese, anziché i due di prassi. L'accusa è generalizzata: non riguarda una singola discarica, ma l'intero sistema campano di gestione dei rifiuti. La direttiva quadro sui rifiuti (la 12/2006) impone infatti che gli Stati membri dell'Unione prendano tutte le misure necessarie ad impedire l'abbandono o lo smaltimento incontrollato dei rifiuti. Che misure ha preso l'Italia? Come conta di risolvere celermente le ovvie carenze ambientali e sanitarie della Campania? La Commissione chiede anche conto del famoso decreto con cui il governo ha scelto quattro siti provinciali per piazzare nuove discariche in Campania: la domanda qui è se le nuove discariche rappresentano una soluzione di lungo periodo o l'ennesimo palliativo. Se le risposte non saranno soddisfacenti e se non si intravedranno soluzioni celeri, l'Italia si ritroverà, tanto per cambiare, sul banco degli imputati della Corte di giustizia della Comunità Europea. Insomma, siamo a livelli di degrado talmente macroscopici da suscitare meraviglia in Europa, e tutto questo mentre le inchieste sulla gestione dei rifiuti in Campania arrivano ad una svolta e puntano il dito contro Bassolino e Impregilo. In riferimento a quanto sopra scopro che il Governo ha intenzione di rinviare ancora la data di entrata in vigore della raccolta differenziata dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) il cui decreto avrebbe dovuto essere pronto entro il 30 giugno. Si parla di un rinvio a dopo l'estate, ma la Comunità Europea aveva chiesto che la raccolta venisse iniziata nell'agosto 2005 (due anni fa). L'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha formalmente protestato perché da due anni i comuni (i cittadini dico io) sostengono tutte le spese di raccolta e smaltimento che dovrebbero essere a carico anche dei produttori, secondo il principio del "chi inquina paga". ANCI ha calcolato che raccogliere, trasportare e smaltire 107 mila tonnellate di RAEE costi ogni anno circa 77 milioni di euro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Gianluca,non solo la Campania,anche la Sicilia,dove sono stata recentemente in vacanza,non organizza nessun tipo di raccolta
differenziata,anzi,ha predisposto,con il benestare del Governo,la costruzione di ben quattro termovalorizzatori,che,primo non servono ad incentivare la differenziazione e il riciclo dei rifiuti e,anzi con il traffico
che ci girerà intorno,sappiamo bene chi andranno
ad arricchire...Ben vengano le multe dell'Europa e
speriamo che la "figuraccia"serva a qualcosa.
A presto.Silvia.

Anonimo ha detto...

Sicilia...l'anno scorso quante aspettative con Rita Borsellino che rimane comunque simbolo e speranza della società civile del sud.
Ma oltre alla macroscopica situazione della Campania non c'è solo la Sicilia. In genere in gran parte del sud la raccolta rifiuti rappresenta un capitolo appena iniziato o quasi. Ricordo vivissimo il mio stupore circa quindici anni fa in un campeggio del Cilento dove una coppia di tedeschi mi raccontava le modalità di raccolta differenziata in Germania, con la 'pesa' dei rifiuti non riciclabili e la cura e la pulizia dello spazio pubblico a cui provvedono anche i singoli cittadini, in proprio. Mi sentivo lontana anni luce da quelle logiche, qui in Italia. Nonostante gli anni passati non è cambiato moltissimo e non solo nel sud.
Angela Favino

Unknown ha detto...

Ringrazio Silvia e Angela per i loro commenti.
Sono d'accordo sul fatto che non sia solo la Campania ad avere problemi per la raccolta rifiuti, ma bene o male tutto il sud Italia è carente nella raccolta differenziata. Ma come sempre ci sono delle eccezzioni: in Campania c'è il comune di Mercato S.Severino dove la raccolta differenziata si spinge fino alla identificazione puntuale del rifiuto conferito; in Sicilia ci sono diverse cooperative nate su terreni confiscati alla mafia e finanziate da progetti europei per il trattamento del differenziato, tali cooperative stanno chiudendo fallite perchè manca la materia prima da lavorare.
Ci sono lati negativi anche al nord Italia: a Milano dopo un brave periodo di prova, non si raccoglie più la parte umida, in pratica il 70% del rifiuto domestico. A Malpensa aeroporto, ho assistito con i miei occhi prelevare i rifiuti differenziati dai contenitori appositi e rimetterli tutti insieme per portarli via. Bell'esempio!

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