Una sana conservazione
Qualche settimana fa, ad una riunione del GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) Tandem, ci si chiedeva come conservare al meglio gli alimenti freschi acquistati. Questo perchè con lo spirito di un GAS ecologico, si pensa giustamente che riuscire a conservare più a lungo gli alimenti permette di fare acquisti più voluminosi e meno frequenti cosi da limitare il traffico derivante dalle consegne.
Concentrare la spesa in una-due volte alla settimana richiede un’attenzione particolare nell’acquisto dei cibi vegetali freschi. Se sono sempre consigliabili rispetto a quelli conservati, è però importante intervenire al meglio per mantenere al massimo le proprietà antiossidanti e vitaminiche. Ma gli ortaggi e la frutta sono diversi tra loro, richiedono trattamenti, per così dire, “personalizzati”. Ecco le migliori modalità di conservazione per buona parte dei vegetali più acquistati, compresi quelli fuori stagione. E non c’è da storcere il naso se può servire il sacchetto di polietilene: può essere sciacquato, lasciato asciugare e riutilizzato.
ASPARAGI: Lavare rapidamente solo le basi e tagliarle per poter poi sistemare i turioni in un barattolo di vetro, appoggiati sopra una spugna umida (o cotone bagnato). Così preparati si possono conservare nella parte più fredda del frigo per una settimana.
BIETOLE E SPINACI: Se le foglie sono abbastanza pulite basta verificare che non abbiano parti marce o bagnate; se invece sono sporche, vanno innanzitutto lavate e poi asciugate delicatamente. Poi vanno messe in un sacchetto di polietilene bucato, in modo da evitare l’umidità eccessiva, senza schiacciarle: così durano fino a una settimana.
BROCCOLETTI: Per conservarli al meglio è necessario avvolgere strettamente l’infiorescenza in una pellicola per alimenti.
CARCIOFI E FINOCCHI: Resistono anche più di venti giorni in frigorifero, purché vengano messi in sacchetti di polietilene forati (o in sacchetti normali cui vengano effettuati dei buchi). I finocchi vanno conservati senza eliminare le foglie esterne più dure: saranno tolte in seguito, ma intanto “proteggono” quelle più interne.
CAROTE: In un sacchetto, anche nella loro confezione originale, se tenute a temperature molto basse possono conservarsi bene per parecchie settimane.
CAVOLFIORE: Per conservarlo anche una settimana è necessario togliere le foglie e chiuderlo in un sacchetto di polietilene, meglio ancora se avvolto in carta da cucina.
CAVOLETTI DI BRUXELLES: Tenuti in un sacchetto di polietilene forato alle temperature più basse del frigorifero possono conservarsi anche due settimane.
CAVOLO CAPPUCCIO E CAVOLO VERZA: Basta avvolgerli in un film plastico perché si conservino anche settimane.
CETRIOLO: Tende rapidamente ad appassire e a diventare cuoioso, anche perché sopporta male le temperature più basse. Per conservalo al meglio va avvolto nella pellicola trasparente e tenuto nella parte meno fredda del frigo.
FAGIOLINI: È perfetto anche per loro il sacchetto di polietilene che però non va forato ma ben chiuso.
INSALATA: Se conservata in cespi, vanno bene i sacchetti di polietilene forati; se invece se ne lava in abbondanza per consumarla in più giorni, il modo migliore per mantenerla fresca è avvolgere le foglie in un telo umido e mettere poi il tutto in un sacchetto di plastica.
MELANZANE E PEPERONI: Se conservati a temperature troppo fredde si raggrinzano: meglio conservarli nella parte meno fredda del frigo in sacchetti di plastica ben forati.
POMODORI: Per conservarli a lungo, bisogna tenerli alla temperatura più idonea secondo lo stadio di maturazione: i pomodori rossi tra zero e tre gradi, quelli verdi a più di 12 (o a temperatura ambiente), quelli da insalata, rosati, a temperature intermedie.
La frutta grazie alla maggiore uniformità d’aspetto e composizione, per la frutta valgono alcune regole generali comuni. La conservazione in frigorifero è consigliata in quasi tutti i casi: l’ideale è tirar fuori dal frigo giorno per giorno la quantità di frutta che si intende consumare. In questo modo si eviterà che le mele diventino farinose, che le pesche smaturino, che gli agrumi ammuffiscano. Certo, la durata di conservazione in frigo è variabile, e le muffe possono svilupparsi, si sa, anche a basse temperature. A questa regola generale c’è però un’eccezione: la frutta tropicale.
ANANAS: Conserva meglio il suo sapore a temperatura ambiente. Se d’estate la si gradisce fredda, si potrà mettere in frigo qualche ora prima del consumo.
BANANE: Se sono ancora acerbe vanno tenute a temperatura ambiente fino a quando la buccia non diventa gialla. Una volta mature, bisogna metterle in frigorifero per rallentarne la degradazione. La buccia diventerà scura ma la polpa si conserverà bene.
Gli imballaggi sì e no
PELLICOLA: Protegge i cibi dal contatto con l’aria e quindi sia dall’ossidazione che dall’essiccamento. Non va utilizzata per conservare cibi grassi, ma, al di là di questo problema, resta il fatto che si tratta di materiale plastico, non riutilizzabile né biodegradabile, e quindi di cui non abusare.
SACCHETTI TRASPARENTI: Per gli ortaggi a foglia sono adatti i sacchetti che si sigillano: all’interno si crea,con la respirazione del vegetale, un’atmosfera più povera di ossigeno, che rallenta la degradazione. Per gli ortaggi a frutto, come peperoni, melanzane e pomodori, sono consigliabili i sacchetti con i fori, perché il passaggio dell’aria rallenta la formazione di muffe.
ALLUMINIO: Non ha molto senso utilizzare questo costoso materiale nella conservazione degli ortaggi. Non essendo un foglio elastico, oltretutto, non ha neanche la capacità di isolare dall’aria il prodotto. Inoltre, si degrada a contatto con cibi acidi.
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