Appello degli urbanisti per il voto a sinistra
Sappiamo tutti che le elezioni politiche del 13 e 14 aprile sono decisive per la società italiana. Ma siamo convinti che è in gioco soprattutto il futuro delle città e del territorio italiani. La vittoria della destra porterebbe sicuramente verso il trasferimento anche formale del potere urbanistico nelle mani di soggetti privati, riprendendo il percorso già avviato negli anni del precedente governo Berlusconi. È una prospettiva drammatica, alla quale fanno da contorno il rilancio indiscriminato delle grandi opere, a cominciare dal ponte sullo Stretto, il ritorno al nucleare e il favore per politiche energetiche ambientalmente insostenibili.
Il Partito Democratico, che dovrebbe essere il naturale antagonista di Berlusconi, si presenta oggi per molti aspetti consenziente con le impostazioni della destra, soprattutto nelle materie di cui stiamo trattando. Quando si legge, nel programma del Partito Democratico, che “l’ideologia della regolamentazione è cattiva consigliera” scompare di fatto ogni differenza con il berlusconismo. In un Paese come il nostro, nel quale quasi la metà del territorio è devastata da un abusivismo sostanzialmente impunito, dove gli energumeni del cemento armato continuano a essere i protagonisti, non solo in materia di edilizia, ma più in generale della finanza e dell’economia, com’è possibile che la regolamentazione dell’uso del territorio sia degradata a ideologia? Ci si rende conto dove possono portare ragionamenti siffatti se estesi ad altri ambiti del vivere civile?
Il programma de La Sinistra l’Arcobaleno, ancorché striminzito per quanto qui interessa, lo condividiamo. L’impegno per politiche ambientalmente corrette e il richiamo alla legge quadro sul governo del territorio ci sembrano importanti e qualificanti. E speriamo che siano un’indicazione ad abbandonare il sostegno a politiche speculative e di dissipazione del territorio che i partiti di sinistra e i verdi hanno praticato, anche molto recentemente, come nel caso del recente piano regolatore di Roma.
Se nel nuovo Parlamento l’unica forza alternativa al Popolo delle Libertà sarà quella del Partito Democratico, diventerà impossibile la resistenza alla politica delle grandi opere, della privatizzazione della città e del territorio, della promozione della rendita immobiliare, dell’ulteriore decadenza del potere pubblico. Per impedire che ciò avvenga, per lasciare aperta la strada verso prospettive meno devastanti, i sottoscritti ritengono che sia utile e necessario votare per La Sinistra l’Arcobaleno.
Alessandro Abaterusso, Diego Accardo, Immacolata Apreda, Maria Giovanna Arghittu, Paolo Baldeschi, Dino Barrera, Piergiorgio Bellagamba, Paolo Berdini, Irene Berlingò, Piero Bevilacqua, Flavia Bianchi, Ivan Blecic, Antonello Boatti, Antonio Bonomi, Rosalinda Brucculeri, Claudio Canestrari, Arnaldo (Bibo) Cecchini, Pino Chiezzi, Gabriella Corona, Donatella D’Arco, Michele De Crecchio, Vezio De Lucia, Pasquale Di Perna, Georg Joseph Frisch, Renato Grimaldi, Anna Guerzoni, Francesco Indovina, Francesco Lo Piccolo, Giovanni Lupo, Alberto Magnaghi, Roberta Madoi, Patrick Marini, Antonietta Mazzette, Lodovico Meneghetti, Maurizio Morandi, Loredana Mozzilli, Paolo Nicoletti, Anna Pacilli, Rossano Pazzagli, Mariangela Perale, Valentino Podestà, Fabrizio Profico, Antonella Radicchi, Raffaele Radicioni, Giulietta Rak, Carla Ravaioli, Sandro Roggio, Mariangela Rosolen, Bernardo Rossi Doria, Edoardo Salzano, Angelo Saracini, Emilio Soave, Sauro Turroni, Manlio Vendittelli, Giuliana Zagabria, ...(firme al 13 marzo 2008)
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