martedì 24 marzo 2009

Istinti medievali

Un'aquila reale imbalsamata in salotto, grazie alla liberlaizzazione dell'imbalsamazione. Un fucile in mano a un ragazzo di 16 anni, lo stesso a cui non si affida né un volante né una scheda elettorale. Le porte dei parchi aperte alle doppiette. L’uso senza limiti degli zimbelli, civette lasciate appese per le zampe ad agitarsi per ore, in modo da attirare con la loro sofferenza altre prede. È l’Italia della libera caccia, così come dovrebbe uscire dalla controriforma che ieri è arrivata in commissione Ambiente del Senato. Un terremoto che spazza via l’equilibrio faticosamente raggiunto con la legge quadro del 1992 e rischia di inasprire il contenzioso con l’Europa e aumentare la somma delle multe pagate. Per l'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) è un ritorno al Medioevo.
Non riesco ancora a capire come persone civilizzate possano provare piacere nell'uscire di casa, togliere la vita a creature bellissime e poi appenderne la testa in salotto, per decorazione. Senza contare che l’ultima stagione venatoria è costata 42 morti e 85 feriti.
Il testo appena arrivato al Senato è il frutto di un'insieme di varie proposte di legge presentate dalla forze di maggioranza. L’autore della stesura finale, Franco Orsi (Forza Italia), ritiene che le modifiche non restringano l’elenco delle specie tutelate, fatta eccezione per i danni prodotti all’agricoltura e per i rischi "all'incolumità pubblica". Di fatto saranno i sindaci e i prefetti a stabilire di volta in volta se i lupi o gli orsi costituiscono una minaccia da arginare premendo il grilletto.
La nuova legge trova l’opposizione degli ambientalisti, degli agricoltori e persino delle associazioni che raccolgono la maggioranza dei cacciatori (Arcicaccia e Federcaccia). Lipu, Lav e Enpa urlano allo scandalo parlando di "nuovo Medioevo". Tutte le categorie direttamente coinvolte sono contrarie perché la legge quadro aveva messo fine alla guerra ideologica sulla caccia, ora si rischia di riaprire una lunga stagione di conflitti.
Bocciato dai diretti interessati, il nuovo disegno di legge sarà forse frutto di un sondaggio segreto? Per scoprirlo Legambiente, Lipu e Wwf hanno commissionato un sondaggio pubblico all’Ipsos.
Il primo dato riguarda l’orientamento generale: il 69% è fortemente contrario alle doppiette, il 21% neutrale, il 10% favorevole.
Prolungare il periodo di caccia e aumentare i luoghi in cui si può sparare: 86% contrari.
Ridurre le sanzioni per chi uccide specie protette: 86% contrari.
Aree private in cui è possibile sparare agli animali: 89% contrari.
Doppiette nei parchi: 91% contrari.
Autorizzare a sparare agli uccelli migratori: 93% contrari.
Rilasciare la licenza di caccia a chi ha 16 anni se accompagnato: 94% contrari.
Una sorpresa arriva quando si analizza l'orientamento politico di chi risponde. In una serie di casi gli elettori di centrodestra sono ancora più contrari alla controriforma di quelli di centrosinistra.

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