martedì 7 luglio 2009

L'immigrazione irregolare non avviene via mare

Negli ultimi tempi, troppo spesso si è data una cattiva informazione su argomenti come l'immigrazione e i clandestini. Questo per fare in modo di creare una opinione pubblica favorevole a soluzioni superficiali e pericolose per i loro effetti indesiderati, ma efficaci dal punto di vista mediatico.
L’idea diffusa che i clandestini arrivino via mare è ormai diventata uno stereotipo. Le barche piene di immigranti sono diventate simbolo di un Paese sotto assedio e utilizzate vergognosamente nei manifesti elettorali della Lega Nord.
Si è fatta passare come una vittoria sull’immigrazione clandestina l'aver respinto dei barconi pieni di donne e bambini senza verificarne lo stato di salute e l'identità per garantirne i diritti fondamentali invocati invano dall'ONU, dall'UE e dalla CEI.
Un rapporto dell’International Migration Institute dell’Università di Oxford illustra una diversa realtà dei flussi migratori e della clandestinità.
Gli arrivi via mare sono non più del 10-12% dell’immigrazione irregolare dall’Africa verso l’Italia. Un’altra percentuale simile entra in Italia con documenti contraffatti, oppure nascosta su mezzi di trasporto terrestri lungo i confini del nord. Ma la maggioranza dell'immigrazione, circa il 75%, arriva in un modo molto più semplice e meno rischioso: con un regolare visto turistico, che dal momento in cui scade trasforma il turista in immigrato irregolare.
Il rapporto inglese mette in discussione anche l'idea che i trafficanti di queste tratte siano mafie organizzate. Si tratta spesso di piccole organizzazioni di ex pescatori rovinati economicamente dai permessi di pesca accordati a grosse società europee dalle autorità dei loro Paesi.
Questo rapporto non fa altro che rafforzare la mia personale idea che l'azione dell'attuale Governo sia esclusivamente propagandistica. I migranti irregolari arrivano quasi tutti per altre strade che non sono quelle via mare. Inoltre arrivano nel nostro Paese perché sono richiesti dalla nostra società: impiegati nelle famiglie e nelle migliaia di piccole e medie imprese che danno loro lavoro in nero.

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails