martedì 1 dicembre 2009

Gli albi e ordini professionali ci sono utili?

In Italia ma non solo, sappiamo tutti che diversi servizi sono offerti da professionisti: avvocati, notai, odontoiatri, ingegneri, architetti. Questi servizi sono regolamentati, oltre che da leggi dello Stato, dagli ordini professionali che stabiliscono i requisiti per l'esercizio della professione.
Questi ordini sono stati spesso oggetto di tentativi di riforme, ma sempre contrastati e mai andati in porto. Probabilmente questo è il motivo per cui sempre più spesso i consumatori non si sentono tutelati ne sul prezzo ne sulla qualità dei servizi erogati.
L'appartenenza ad un albo professionale di un professionista, dovrebbe tutelare il professionista da falsi concorrenti e allo stesso tempo garantire il consumatore, ma purtroppo nella realtà questo non avviene. Questo perchè gli ordini professionali italiani si basano sulla quasi nulla presenza dello Stato nei controlli e una legittima auto-regolamentazione che si basa più sul principio di auto-tutela che di tutela del consumatore.
In realtà il principio base è che il consumatore dovrebbe essere garantito indirettamente dalla garanzia di essere servito da un professionista iscritto all'albo. Ma quasi la totalità dei consumatori non sono in grado di giudicare ed entrare nel merito del servizio offerto. Capire quali sono i propri bisogni e se sono stati soddisfatti con il migliore servizio non è facile. Per definizione solo il professionista conosce la propria professione. Non è facile sapere quale sarebbe potuto essere il livello di qualità del servizio avuto rivolgendosi ad un altro professionista.
In fondo all'articolo ALBI PROFESSIONALI: L'ESEMPIO INGLESE, si cerca di fare un confronto tra albi professionali italiani e quelli inglesi. Sicuramente un buono spunto di riflessione per come potrebbe essere e non è, per noi consumatori.

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