sabato 27 febbraio 2010

Le smart grids arrivano in Italia

Un Governo italiano poco coraggioso con gli investimenti, a parte quelli sbagliati del nucleare e del ponte sullo Stretto, tenta di investire poco su tutto giusto per non sbagliare. Dimostrazione di idee molto confuse per il futuro.
Per fortuna tra questi piccoli investimenti (sempre insufficienti) ci sono anche quelli che vanno nella giusta direzione della produzione e distribuzione di energia elettrica distribuita. Più volte ribadito, il vero futuro dell'energia sostenibile è quello della microproduzione fatta con energie rinnovabili direttamente dai consumatori (condomini, capannoni, industrie, centri commerciali) con l'immissione in rete della sovrapproduzione.
Questa tecnologia ha bisogno di standard internazionali per la loro applicazione su vasta scala e sono le smart grids (reti intelligenti) quelle che in Europa si stanno sviluppando.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha firmato una convenzione con ENEL Distribuzione per la sperimentazione delle smart grids in alcune Regioni del meridione (Sicilia, Puglia, Campania e Calabria). Anche se la convenzione non da un obbligo che gli impianti di produzione siano posti su edifici privati, rappresenta un incentivo alla produzione da parte di piccoli impianti e la distribuzione su reti di media e bassa tensione.
Sicuramente una buona scelta, anche perchè proprio nel sud Italia, sono già numerosi i progetti di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni che consumano territori agricoli meno remunerativi (I parchi fotovoltaici sono ecologici?).
Nella serie di video sotto, Jeremy Rifkin, economista statunitense tra i più sponsorizzatori delle smart grids per lo sviluppo della terza rivoluzione industriale.

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