giovedì 27 maggio 2010

Da 20 anni il Governo del fare e dell'ottimismo

ottimismo In che situazione strana ci troviamo?
Fino a un mese fa avevamo un Governo del fare e dell'ottimismo che dava indicazioni di un'Italia in uscita dalla crisi, con tesoretti ricavati dallo scudo fiscale, pronti per mettere mani al federalismo fiscale.
Chi però ha seguito in modo più attento, già un mese fa poteva capire quale fosse la realtà. La realtà di un Governo che a parte piccole pause sta amministrando l'Italia da 20 anni sempre parlando di riforme, di abbassamento delle tasse e di federalismo. Tutte promesse da "contratto con gli italiani"!
Adesso, nel giro di un mese, è cambiato l'atteggiamento con Barlusconi che inizialmente ha cercato di fare ricadere su Tremonti la cattiva immagine che ne deriva da scelte impopolari, poi allineandosi in compagnia del fidato Letta.
La prima avvisaglia di un cambiamento di rotta fu il rimprovero nei confronti di quelle regioni con i conti della sanità in rosso, chiedendo loro di rientrare razionalizzando le spese o aumentando le tasse.
Probabilmente chi non si ritrovava come cittadino di quell'elenco di regioni, si rallegrava del buon governo della propria. Peccato che, con una visione più ampia, ci si accorge che le regioni con i conti in ordine hanno già da tempo aumentato le tasse poco alla volta e senza enfasi e con pochi sforzi per razionalizzare le spese.
Questa è la notizia del giorno e, nel leggerla, mi sono rallegrata perchè è una bella fortuna essere nata e vivere in una regione virtuosa, con una sanità d’eccellenza e i conti a posto.
Poi è arrivato il giudizio della Corte dei Conti sulla situazione disastrosa del bilancio statale e con forti critiche alle scelte di cui si parlava già (poi confermate) della Finanziaria correttiva che arrvia in questi giorni.
Secondo la Corte dei Conti "il fondo del barile è stato raschiato a sufficienza". Infatti, "al netto dei trasferimenti agli altri enti dell'amministrazione pubblica, degli interessi sul debito e delle spese di personale, la spesa statale (nella definizione di contabilità nazionale) è dell'ordine di soli 80 miliardi di euro. Ci sono margini strettissimi per intervenire".
"La compressione di beni e servizi, che vengono finanziati attraverso la spesa statale, sotto una certa soglia è difficile da realizzare e anche inopportuna. E' in questo contesto che sono maturate, infatti, le condizioni per l'accumulo di una massa rilevante di debiti occulti e per l'abnorme espansione dei ritardi nei pagamenti ai fornitori delle amministrazioni".
Queste invece le critiche al tipo di tagli previsti: "Tutto può servire, ma l'ipotizzato taglio agli stipendi più elevati di magistrati e pubblici dipendenti più che fare cassa, serve a dare un segnale di equità, perchè il gettito è poco." Per quanto riguarda il resto, come il blocco degli scatti e delle progressioni di carriera esteso a tutti i dipendenti pubblici, "la prima categoria colpita è la scuola".
I sacrifici maggiori vengono richiesti costantemente alle amministrazioni locali, in barba allo sbandierato federalismo, ma sono proprio loro che, a parte alcuni casi, rispettano i limiti fissati dal patto di stabilità interno e la stessa Corte dei Conti lo conferma. Solo il 10% non ha rispettato il patto e si tratta di comuni del Nord, concentrati in Lombardia. Mentre sono proprio questi meccanismi rigidi che hanno frenato il rilancio economico.
A dimostrazione di quanto detto sopra sulle Regioni, rispetto a un obiettivo di riduzione della spesa dello 0,6% hanno registrato un aumento del 4,4%.
Infine arriva l'elenco degli interventi previsti e in alcuni casi nascono spontanee le considerazioni.
Confermato lo stop agli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici per 4 anni e riduzione del 5,10% degli stipendi dei manager pubblici.
Età pensionabile delle dipendenti donne nel Pubblico impiego portata a 65 anni dal gennaio del 2016.
Accorgendosi che l'evasione fiscale in Italia dilaga, forse grazie ad un Governo che non fa nulla per evitarlo, si riabbassa il limite di tracciabilità di pagamenti in contante. Ancora da definire la soglia precisa. Tutto da capire cosa voglia dire l'obbligo di fattura telematica oltre i 3.000 euro.
Ancora tagli agli enti locali. Alle Regioni vengono chiesti tagli per oltre dieci miliardi di euro in due anni, ma sappiamo già che non ne hanno la capacità senza particolari sanzioni. A Comuni e Province si chiede di ridurre le spese di un miliardo e 100 milioni nel 2011 e di due miliardi e 100 milioni nel 2012. I Comuni che collaboreranno riceveranno il 33% dei tributi statali incassati. Aspettiamoci la chiusura di un po' di servizi pubblici al cittadino, magari quelli più in disavanzo perchè rivolti a piccole fasce di cittadini bisognosi.
Ridotti del 10% gli stipendi di ministri e parlamentari. I risparmi recuperati dovrebbero andare al fondo per le politiche sociali.
Ridotto del 20% il rimborso per le spese elettorali ai partiti. Io lo eliminerei del tutto sostituendolo con un contributo tipo 8 o 5 per mille trasparente e volontario. I partiti non sono assimilabili alle associazioni?
Il Governo della sicurezza taglia sulla sicurezza, ma quella nei luoghi di lavoro, indifferente alle migliaia di morti ogni anno. Non si applicheranno alle amministrazioni pubbliche gli articoli 28 e 29 del decreto legislativo 81 del 2008 che riguardano il capitolo della valutazione dei rischi.
Stipendio dei magistrati decurtato del 10% nella parte eccedente gli 80.000 euro.
Aumentano le tasse (di quanto?) sulle stock option e sui bonus dei manager e dei banchieri che eccedono il triplo della parte fissa della retribuzione.
Ancora molto imprecise le informazioni che riguardano il salvatagio dei conti di Roma. Verrebbe creato un fondo di 200 milioni a fronte di alcuni impegni presi dall'amministrazione locale. Impegni che comunque derivano da alcune concessioni speciali come l'introduzione di un "contributo di soggiorno" fino a 10 euro per i turisti o un aumento dell'ICI o una tassa sugli imbarchi.
Arriva il nuovo condono edilizio che non poteva mancare, nascosto sotto la dicitura di regolarizzazione degli immobili fantasma. La sanatoria sarà possibile anche su interventi edilizi che abbiano determinato una variazione della cubatura.
Congelato l'organico degli insegnanti di sostegno nella scuola, sempre la più tartassata.
Si introduce la possibilità di applicare un pedaggio su tangenziali e circonvallazioni di tipo autostradale. Qualcuno già si chiede come sia possibile applicare una tale cosa al grande raccordo anulare di Roma.
Sono stati cancellati i tetti di reddito che erano stati ipotizzati come requisiti per l'indennità di accompagnamento. Confermata l'elevazione dal 74% all'80% della percentuale di invalidità per la concessione dell'assegno. In contrasto con la richiesta di riduzione di spesa delle Regioni, viene richiesto a queste ultime la partecipazione alle spese per l'invalidità civile per il 45%.
Soppresse allo scadere dei mandati le province con un numero di abitanti inferiori a 220.000, che non confinano con Stati esteri e che non sono nelle regioni a Statuto speciale. Già trovate le uniche escluse dalle clausoline: Verbania e Sondrio (provincia di provenienza di Tremonti). Perchè non sopprimerle tutte come promesso? Bossi incita alla guerra se si tocca la provincia di Bergamo.
Possibilità per le regioni meridionali di istituire un tributo proprio sostitutivo dell'IRAP per le nuove imprese.
Eliminati Ipsema, Ispel, Ipost, Isae e l'Ente italiano montagna. Spariranno anche il Comitato Sir (interventi nei settori di alta tecnologia) e la Rei (finanziaria pubblica creata per il risanamento dell'industria elettronica).
Data da segnarsi nel calendario per i risparmiatori: entro il 30 giugno 2011 i libretti di deposito bancari o postali al portatore dovranno essere eliminati.

Aggiornamento: Pare che ci abbiano ripensato sulle province. Tra minacce di Bossi e i finiani che la pensano come me (che brutta cosa!) chiedendo la chiusura di tutte le province. Quindi per adesso le province restano.

Aggiornamento: interessante integrazione e chiarezza viene fatta da Tito Boeri in "I veri numeri della manovra".

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