mercoledì 5 maggio 2010

La crisi economica c'è ed è profonda - 1

crisi economica Mentre il Governo italiano invita all'ottimismo per uscire dalla crisi economica, come se bastasse un sorriso, in Italia le realtà industriali e artigianali in crisi sono tantissime. La crisi economica viene affrontata dall'ttuale maggioranza con la filosofia del concedere il più possibile la cassa integrazione e aspettare che passi la cirsi come se fosse un temporale estivo di forte intensità, ma che prima o poi finisce.
Questo modo di affrontare la crisi, senza porre le basi economiche e incentivanti per un cambio di rotta e di gestione della politica economica, rende la crisi ancora più profonda e duratura. In altri Paesi la crisi è stata profonda solo perchè in proporzione ai livelli economici, ma già adesso si iniziano ad intravedere i risultati positivi di politiche d'investimento che danno indicazioni su dove e come investire per uscire dalla crisi.
In Italia le aziende chiudono o tagliano posti di lavoro quando non sono più in grado di appoggiarsi alla cassa integrazione. In tanti casi la cassa integrazione è in scadenz ae molti di quei lavoratori non saranno reintegrati.
Il Governo cerca di nascondere la situazione accusando chi fa trasparenza sulla realtà di non fare gli interessi dell'Italia. Nei media si parla solo della crisi e dei tagli dei grandi gruppi industriali, ma la realtà economica è fatta principalmente di piccola e media impresa ed è quella che da lavoro e vita alla maggior parte delle famiglie italiane.
Tra i grandi gruppi c'è sicuramente Telecom che oltre ai 2.300 esuberi già previsti, ne ha annunciati altri 4.522 da tagliare entro il 2012, arrivando ad un totale di 6.800 lavoratori senza lavoro.
Con una breve serie di articoli cerco di riportare i dati di tutte le altre realtà d'Italia in crisi, recuperando le informazioni da varie fonti in Rete, in particolare Repubblica.it .

L'Italtel disdice unilateralmente, con 8 mesi di anticipo, i contratti di solidarietà per 1.400 dipendenti degli stabilimenti di Carini (Palermo), Roma e Settimo Milanese. L'azienda annuncia anche 400 esuberi e la cassa integrazione straordinaria.
A Scandicci accordo sulla cassa integrazione per i 370 dipendenti dell'Isi, ex Electrolux. Intesa condizionata all'arrivo immediato dei macchinari per la seconda linea produttiva di pannelli fotovoltaici.
A Catania via libera alla concessione della cassa integrazione in deroga per gli operatori del call center Ratio Consulta.
A maggio scade la cassa integrazione alla Salami di Modena e i sindacati temono che possano perdere il posto 35 dei 116 dipendenti dell'azienda metalmeccanica. La direzione aziendale si è detta disposta a valutare "tutti gli ammortizzatori sociali disponibili", da utilizzarsi "in ogni caso, nel rispetto dell'economicità della gestione per salvaguardare il lavoro di oggi e di domani". A Carpi, la Steton ha annunciato 27 licenziamenti.
Scaduta la cassa integrazione ordinaria alla Somaschini SpA, azienda di Trescore (Bergamo). Firmata intesa sui contratti di solidarietà per 105 dipendenti su 165 per un anno. Comporterà una riduzione del 50% dell'orario di lavoro e del 20% del salario rispetto alla busta paga precedente.
L'Arcte di Bologna è in concordato preventivo da febbraio dopo il fallimento della proprietaria Bdh, holding del gruppo Burani. A rischiare il posto sono tutti i 170 dipendenti, oggi in gran parte in cassa integrazione.
Teleperformance, azienda di call center, annuncia l'avvio delle procedure per il licenziamento di circa 1.000 dipendenti, 700 della sede di Taranto e i restanti 300 nella sede di Roma.
A Barberino del Mugello i lavoratori della Tecnol saranno in cassa integrazione straordinaria per un massimo di 12 mesi a rotazione per 100 addetti su 125.
La Chinook di Piossasco (Torino) ha annunciato il licenziamento per 60 dei 110 lavoratori anche se l'azienda ha ancora a disposizione sei mesi di cassa ordinaria e un anno di straordinaria da potere sfruttare.
A Castelraimondo (Macerata) 44 dipendenti sono a rischio licenziamento nello stabilimento Vitaviva Italia Srl.
Alla Esa-Gv di Campogalliano (Modena) annunciati una quindicina di esuberi sui 39 dipendenti totali e la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi senza rotazione né maturazione di ferie, premessi e tredicesima.
Alla Ladurner, società che gestisce l'impianto di trattamento dei rifiuti del Comune di Venezia, annunciato l'avvio della cassa integrazione di 9 lavoratori su 40.
L'azienda Incanto di Matera ha attualmente 130 dipendenti in cassa integrazione ordinaria.
La Piaggio Aero Industries di Finale Ligure annuncia 13 settimane di cassa integrazione ordinaria, con possibilità di proroga, per 300 dipendenti.
La Italcementi di Sassari-Scala di giocca annuncia il licenziamento e la collocazione in mobilità per i 32 dipendenti.
L'azienda Fini di Zola Predosa (Bologna), produttrice di compressori, ha confermato l'intenzione di licenziare 108 lavoratori su 209 alla scadenza della cassa integrazione anziché chiederne la proroga.
Sono 103 i dipendenti dell'agenzia di vigilanza privata "La partenopea" di Napoli che hanno ricevuto la lettera di licenziamento.
La Bialetti chiude lo storico stabilimento piemontese di Omegna e mette in mobilità i 120 dipendenti.
A La Spezia cassa integrazione dal 15 aprile per tutti i dipendenti dei cantieri Baglietto di Varazze e Pisa.
La Weissenfels Traction di Gemona (Udine) decide di chiudere lo stabilimento con 36 lavoratori.
Denunciati 5.000 licenziamenti in tutta Italia dai consorzi delle aziende del settore dei lavoratori socialmente utili impiegati nella pulizia delle scuole. Questo dopo il taglio di 110 milioni di euro del decreto 195.
A Gorizia proroga di 12 mesi della cassa integrazione in deroga per i lavoratori della Eaton di Monfalcone. Sono oltre 330 i dipendenti in cassa a zero ore.
Geomeccanica di Venafro (Isernia) con la produzione ferma da settimane e i 90 dipendenti sono in cassa integrazione.
La Raimondi di Legnano, dopo una richiesta di concordato preventivo, è stata rilevata dalla Ramco, gruppo del Qatar che ha assorbito 40 dei 61 dipendenti. Gli altri lavoratori saranno in cassa integrazione in prospettiva di un riassorbimento.
La Srs di Fiorano (Modena) aveva annunciato un piano con 60 esuberi sui 100 dipendenti. Un accordo prevede la riduzione degli esuberi a 40 con incentivi all'esodo. Per 50 degli addetti è previsto il contratto di solidarietà con integrazione salariale pari all'80% della retribuzione perduta.

Purtroppo continua ...

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