lunedì 7 febbraio 2011

Il buco della serratura

Mi è capitato di sentire di sfuggita una delle tante dichiarazioni berlusconiane di questi giorni. Una di quelle con con la quale Berlusconi cerca di distogliere l'attenzione dalle sue inchieste con promesse di riforme che non arriveranno mai o che puntano a salvare se stesso.
Berlusconi dice che gli italiani dovrebbero smetterla di guardare dal buco della serratura e concentrarsi su altro. Ma chi ha insegnato o abituato gli italiani a guardare dal buco della serratura?
A partire del Grande Fratello, sono le reti Mediaset ad avere sdoganato tutta una serie di format televisivi con un bassissimo livello culturale e tanto voyerismo. Reality vari, Buona Domenica, Darwin, Verissimo, Lucignolo e quanti altri con tronisti, muscoli, tette e culi al vento.
Ma il format berlusconiano non si è accontentato delle reti Mediaset. Ha influenzato e corrotto anche la RAI dove reality, voyerismo e casi umani hanno soppiantato e annullato le trasmissioni culturali e soprattutto quelle sociali che una TV pubblica di Stato non dovrebbe escludere.
Ci aggiungo anche la stampa in questo diffondersi del format berlusconiano. Non ci sono solo i classici giornaletti di gossip in questo universo, ma si sono aggiunti anche i quotidiani con le loro battaglie politiche. Basti pensare a come Feltri, e più in generale il Giornale, abbia affrontato il direttore dell'Avvenire Boffo (per poi essere condannato) o la storia della casa di Montecarlo per Fini e più recentemente la vita privata della PM di Milano che indaga su Berlusconi.
La cultura italiana è ormai corrotta da quel buco della serratura e se Berlusconi perirà per questo, sarà solo perchè lui ci ha profondamente feriti con lo stesso buco in questi ultimi venti anni.

1 commenti:

loretta dalola ha detto...

Il termine, reality,letteralmente, significa “spettacolo del reale”, in quanto nasce per mettere in onda la normalità e la quotidianità della gente.I reality sono praticamente un ossimoro, perché tutto sono tranne che realtà. Quella realtà è una costruzione e un’invenzione: fare credere allo spettatore il contrario è gabbarlo, e scandalizzarsi quando si scopre il meccanismo significa essere doppiamente ingenui, a dire poco. La tv è tutto forché improvvisazione e non si lascia al caso unprogramma che porat ingenti introiti, se non è frutto di uncopione scritto per lo meno esso è implicito. Il reality show ha semplicemente permesso di mascherare e spalmare nell’arco della giornata un genere che ha fatto la storia della piccolo schermo. Che cosa sono, infatti, i “reality” se non delle piccole-fiction realizzate a costi bassissimi?

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