mercoledì 19 ottobre 2011

Alimentazione vegetariana: salute, benessere e protezione dei tumori

Questa settimana è la settimana mondiale dedicata alla dieta vegetariana.
A Garbagnate Milanese, già un anno fa ci fu un'iniziativa per discutere dell'argomento organizzata dalla Bottega del Grillo. Il buon successo di quell'iniziativa verrà replicato quest'anno nella biblioteca comunale, sabato 22 alle ore 18:00.


Perchè non dovremmo mangiare più carne?



Per gli animali
Ogni anno vengono uccisi per il consumo alimentare, solo in Italia, circa 700 milioni di animali terrestri e miliardi di animali acquatici. Negli allevamenti intensivi, i luoghi da dove proviene la maggior parte della carne consumata, gli animali non possono muoversi, sdraiarsi, svolgere le loro attività naturali e neanche vedere la luce del sole. Ma non è tutto: giorni e giorni di viaggio in TIR e vagoni precedono le sofferenze della macellazione.


Per l'ambiente
Gli allevamenti sono responsabili dell’inquinamento di falde acquifere e mari e contribuiscono all'effetto serra. Il 18% delle emissioni di gas serra, più di quanto prodotto dai trasporti umani, deriva dagli animali allevati, come indicato nel rapporto FAO del 2007 “Livestock’s long shadow”. Agli allevamenti è imputato il 64% delle emissioni di ammoniaca a livello mondiale, ed essi contribuiscono in maniera determinante alla formazione delle piogge acide. Ogni hamburger comporta inoltre la distruzione di cinque metri quadri di foreste: per fare spazio agli allevamenti sono già scomparsi migliaia di ettari di foreste tropicali.


Per la salute
Come affermato da due delle principali associazioni di nutrizionisti al mondo (la American Dietetic Association e i Dietitians of Canada): “le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie”. I vegetariani presentano una minore incidenza di patologie cardiovascolari, diabete, obesità e di alcuni tumori più diffusi (al colon-retto il 70% in meno, alla mammella il 50%, alla prostata il 75%, al pancreas il 75%). Negli allevamenti intensivi, le condizioni di continuo stress e affollamento e le carenze alimentari rendono inoltre indispensabili l'uso di antibiotici che poi finiscono sul piatto dei consumatori.


Durante l'incontro di sabato prossimo, la Dottoressa De Petris, specialista in Scienza dell'Alimentazione e ricercatrice presso l'Istituto Nazionale dei Tumori, parlerà di prevenzione dei tumori attraverso l'alimentazione.

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