Vegetariano, perché?
Questa la domanda che spesso mi viene rivolta ed alla quale la risposta non viene spesso spontanea. Mi verrebbe da rispondere: perché no? Ma la domanda è legittima dato che le motivazioni che portano ad un’alimentazione vegetariana possono essere molteplici. Il motivo forse più scontato è quello animalista ed è l’unico motivo che porta alcuni vegetariani a spingersi oltre e diventare vegani, ossia rifiutare anche l’uso dei derivati animali come latte uova lana ecc. Diciassette miliardi di animali vengono uccisi ogni anno in Europa e Stati Uniti per il consumo di carne. I pulcini maschi delle galline ovaiole o i cuccioli maschi delle bufale da latte, vengono uccisi subito dopo la nascita perché “inutili”. Un milione di agnelli, ancora cuccioli, viene macellato in Italia in occasione delle feste religiose. Questi sono solo alcuni dei motivi animalisti che possono spingere a diventare vegetariano. Ma se le motivazioni animaliste non bastano si possono aggiungere quelle forse più importanti legate al problema della fame nel mondo e più spesso denunciato dai vertici della FAO, organismo dell’ONU al pari di UNICEF e UNESCO, ma chissà perché spesso ignorato. Dagli studi fatti proprio dalla FAO e che possono essere reperiti cercando in Internet con le parole “FAO e vegetarismo”, se gli americani riducessero il loro consumo di carne del 10% potrebbero essere nutrite 60.000.000 di persone. Su un ettaro di terra possono crescere 10.000 Kg di patate, mentre dallo stesso terreno, utilizzando i vegetali coltivati per sfamare gli animali allevati, possono essere prodotti solo 165 Kg di carne. Per un hamburger prodotto vengono abbattuti 5 mq di foresta tropicale. Quindi è facile aggiungere alle motivazioni animaliste quelle legate ad un consumo critico e consapevole. Ulteriore motivo che dovrebbe coinvolgere chi tiene alla propria persona è quello salutistico e sul quale da un bel po’ si batte un oncologo famoso come il Dott. Umberto Veronesi, vegetariano anche lui anche se solo per motivi di salute. Ogni tre minuti in Italia una persona muore di infarto, una delle cui cause principali è l’eccessivo consumo di grassi e proteine animali. L’alimentazione vegetariana riduce del 24% la probabilità di morte per infarto. Allora mi viene ancora più spontaneo rispondere: perché no?
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