martedì 6 novembre 2007

Rivoluzione a pedali

Massimo Catalano, il filosofo di “Quelli della notte” di arboriana memoria, direbbe: se nelle nostre città ci fossero più biciclette e meno automobili, il traffico diminuirebbe e l’aria sarebbe più pulita.
La scoperta dell’acqua calda.
Che però a Parigi sta producendo una piccola rivoluzione della mobilità. Nei prossimi giorni il progetto Velib passerà alla fase 2, e le biciclette comunali a noleggio da 10.600 diventeranno 20 mila, i parcheggi dove trovarle 1.450 da 750 che sono oggi.
Il sindaco Bertrand Delanoe si è detto certo di riuscire a ridurre in questo modo il traffico privato “a motore” del 40 per cento, aumentando del 30 quello sui mezzi di trasporto pubblici. Già, perché la bicicletta chiama il mezzo pubblico, lo rende fruibile anche quando arriva scassato e in ritardo.
Se io per arrivare in ufficio invece di tre autobus ne posso prendere uno e farmi un tratto in bici allora sì che lo aspetto e lascio l’auto in garage.
L’acqua calda.
Che però in Italia è stata scoperta soltanto in alcune medie o piccole città. Roma, Milano, Torino, Firenze stanno muovendo solo ora i primi passi tra mille incertezze e difficoltà.
Il modello Parigi è uno stimolo interessante e ambizioso e noi ci auguriamo che possa far scuola anche da noi. Berlino, Amsterdam, persino Praga sono arrivate alle stesse conclusioni: “Più bici per tutti” è un progetto possibile e realizzabile in tempi brevi, più economico di qualsiasi completamento di rete metropolitana, più popolare dei divieti di accesso al centro e delle zone a traffico limitato.
Ci vogliono sindaci coraggiosi e con uno spiccato senso del marketing. Il Velib parigino è costato 90 milioni, messi da una società privata in cambio dell’utilizzo esclusivo dipostazioni pubblicitarie.
Un “cambio merce” che potrebbe passare alla storia.

Fonte: Metro, a firma del direttore.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima iniziativa,un esempio di come unire l'interesse collettivo(meno traffico=meno
inquinamento) e quello privato(fornire spazi
pubblicitari a chi finanzia),oltretutto,un beneficio
per l'umore e la forma fisica.Peccato che Milano
sia indietro anni luce con la costruzione di percorsi ciclabili sicuri.Pedaliamo e speriamo...

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