Licenze WiMax: Altroconsumo interviene al TAR
Riporto un comunicato stampa di Altroconsumo sui criteri di assegnazione delle licenze WiMax.
Un nostro intervento è stato presentato al Tar del Lazio contro la recente delibera dell'Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni sull'assegnazione delle licenze WiMax, la tecnologia che permette il collegamento a Internet senza fili anche in quelle zone in cui non arriva la banda larga. Così come strutturata la delibera del Garante non garantisce la concorrenza e l'apertura di un mercato (quello appunto della tecnologia WiMax) che potrebbe essere di grande importanza per ridurre il "digital divide" in Italia.
I criteri di assegnazione delle frequenze di fatto favoriscono gli operatori che detengono già il controllo del mercato delle telecomunicazioni: Telecom in testa, ma anche Vodafone, Wind e H3G. Il fatto che la delibera preveda che due su tre diritti d'uso del WiMax per ciascuna area geografica siano riservati a operatori già presenti sul mercato della trasmissione dati via etere pone di fatto un serio ostacolo all'entrata di nuovi soggetti in questo importante settore.
Si prospetta un futuro non solo caratterizzato dall'assenza sostanziale di concorrenza ma anche di fatto uno sviluppo della tecnologia destinato a procedere a rilento: gli operatori che avranno le licenze WiMax, infatti, posseggono già anche quelle Umts; facile immaginare che per sfruttare fino in fondo quest'ultime, le licenze WiMax finiscano per un lungo periodo in un cassetto, con grave danno per lo sviluppo tecnologico del Paese.
Molti operatori avevano richiesto che per selezionare i destinatari dei diritti d'uso si adottasse una valutazione dei migliori piani di investimento e di sviluppo: numerosi Paesi europei avevano fatto ricorso proprio al sistema del beauty contest già per l'assegnazione delle frequenze Umts. L'Authority, invece, ha scelto il sistema della migliore offerta economica.
Inoltre, riteniamo che la delibera dell'Autorità e il successivo bando del ministero delle Comunicazioni impongano limitazioni anacronistiche all'utilizzo della nuova tecnologia, come l'impossibilità delle antenne WiMax di collegarsi tra loro come ponti radio.
Altri elementi oggetto del nostro intervento presso il tribunale riguardano il limitato numero di concessioni previste e soprattutto la mancata adozione di licenze libere (open spectrum), sistema che avrebbe consentito la destinazione di una porzione di banda larga liberamente utilizzabile a determinati servizi al cittadino, come ad esempio i servizi erogati online dalle Pubbliche Amministrazioni, da fruire per via telematica, senza essere gravati da costi di connessione.
1 commenti:
Spero solo che la wimax non possa disturbare le frequenze satellitari per la ricezione dei canali in banda C e KU.A tal proposito, si qualcosa in merito?
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