Rifiuti elettronici: arriva il RAEE
Il 20 novembre è diventato realtà il sistema di gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (il cosiddetto RAEE), come previsto dal decreto legislativo 151/05. L'obiettivo principale è ridurre la quantità di materiale di scarto derivante da queste tipologie di prodotti e promuoverne il recupero.
In concreto ciò significa che verrà istituito un sistema di raccolta differenziata per le apparecchiature elettriche ed elettroniche, che verranno trattate per ottenerne il riciclo. Sono interessati dal provvedimento una serie di tipologie di prodotti: grandi e piccoli elettrodomestici, computer, stampanti, apparecchi per la telefonia, radio, tv, apparecchi hi-fi, giochi elettronici e così via.
Questa attività toccherà ai produttori, che si appoggeranno a specifici consorzi per la realizzazione concreta del processo di smaltimento e recupero dei rifiuti. Parte del finanziamento di tutto il sistema RAEE finirà per cadere sulle spalle dei consumatori. In che modo? Alcuni consorzi hanno già previsto l'istituzione di appositi eco-contributi da versare al momento dell'acquisto in aggiunta al normale prezzo di listino. Qualche esempio: l'obolo chiesto al consumatore va dai 25 centesimi per l'acquisto di uno spazzolino elettrico (apparecchio elettrico con peso inferiore ai 2 chilogrammi) fino ai 16 euro per un frigorifero.
In alternativa, il contributo chiesto all'acquirente può essere inserito direttamente nel prezzo finale. Data la situazione, chiarezza e trasparenza diventano fondamentali per evitare che produttori o negozianti in malafede approfittino dell'esistenza degli eco-contributi per caricare senza alcun motivo i prezzi di elettrodomestici, apparecchi elettronici e altri prodotti simili.
2 commenti:
Cito in merito :http://www.pubblicaamministrazione.net/leggi-e-norme/articoli/272/p1/raee-come-smaltire-rifiuti-elettronici.html
I Comuni infatti sono molto interessati a non doversi più sobbarcare il costo dello smaltimento di questi rifiuti.
Ma a questo punto mi chiedo, se il recupero di questi materiali porterà dell'utile ai consorzi o alle aziende specializzate perchè devo essere io compratore finale a finanziare la raccolta ?
Che i produttori introducano nel loro ciclo produttivo questi recuperi ed ammortizzino il costo aggiuntivo senza aumentare il prezzo del prodotto.
Leggo che i produttori ed i Comuni si sono impegnati a realizzare in due-tre anni le eco-piazzole necessarie che ora sono solo al 40% della copertura necessaria. E’ sicuramente ottimo pensare a centri per il ritiro posizionati direttamente nei luoghi di acquisto che però saranno utilizzati dal consumatore finale per lo smaltimento di piccole dimensioni. Non mi è chiaro se l’acquirente di elettrodomestici ingombranti potrà usufruire del ritiro del vecchio senza ulteriori oneri se non l’aumento del prezzo finale. Per evitare di pagare un sovrapprezzo per lo smaltimento è ancora frequente purtroppo l’abbandono di lavatrici, frigoriferi ecc.., e non solo nelle zone isolate. Sotto casa mia succede periodicamente, nonostante il cartello che invita a portare gli ingombranti alla piattaforma ecologica e il numero di telefono per una comoda prenotazione del ritiro.
angela
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