venerdì 14 dicembre 2007

Troppe auto per pochi parcheggi

Il rapporto Aipark (associazione italiana degli operatori della sosta e del parcheggio) dice che in Italia ci sono pochi posti auto. Aipark ha interesse a realizzare 350mila posti auto nei prossimi dieci anni.
Aipark, oltre a fare i propri interessi di categoria, propone una gradazione dei prezzi della sosta che sia più conveniente in periferia e più costosa nel centro città (dove la domanda è maggiore). Inoltre suggerisce una politica di prezzi per favorire le soste brevi, in modo da aiutare chi, ad esempio, deve solo entrare in un ufficio o in un negozio per pochi minuti. Da scoraggiare secondo Aipark sono le soste lunghe (e qui i commercianti che non vogliono o non possono andare a lavorare con i mezzi pubblici potrebbero protestare).
Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli vorrebbe copiare l’esempio di altre città europee che hanno un rapporto auto/parcheggi più civile. “Sembra quasi che non si sappia che l’accessibilità al punto vendita è uno degli elementi che maggiormente incide sulla redditività d’impresa e sul prezzo finale dei prodotti. E ciò significa sia garantire ai clienti la possibilità del parcheggio, sia all’impresa il controllo dei costi del trasporto e dell’immagazzinamento delle merci. L’accessibilità, insomma è un diritto e una garanzia per la concorrenza: quindi la mobilità, sia urbana che extraurbana, è diventata una priorità imprescindibile per recuperare quella competitività di cui il paese ha oggi bisogno più che mai”.
Nei Paesi civili ci sono anche molte aree pedonali, dove passeggiare guardando le vetrine è un piacere. Chi raggiunge il negozio desiderato a piedi, passa anche davanti alle altre vetrine e spende più tempo nel negozio di un cliente che lascia la macchina in doppia fila proprio davanti al punto vendita di suo interesse.
Per migliorare il rapporto auto/parcheggi aumentare i parcheggi non è l’unica soluzione possibile, si possono anche diminuire le auto, come hanno fatto molti Paesi civili. In Italia ci sono più auto che persone dotate di patente. In Italia ci sono, volutamente, meno alternative all’auto privata.
Per risolvere il problema del traffico servono più piste ciclabili urbane, più corsie riservate ai mezzi pubblici, da realizzarsi anche diminuendo i posti auto a bordo strada esistenti, e un piano di mobilità urbana che aiuti la gente ad arrivare comodamente e velocemente a destinazione senza prendere l’auto. Il traffico è fatto da tante singole persone che guidano macchine vuote.

1 commenti:

Papà Volontario ha detto...

Secondo me si devono (e non si possono) diminuire le auto, disincentivandone l'uso e incentivando la mobilità eco-sostenibile: mezzi pubblici e bicicletta.

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