venerdì 18 gennaio 2008

La Chiesa aiuti Napoli

Cos’è la solidarietà?
Gli italiani sono conosciuti per avere un cuore d’oro. Quando c’è da fare beneficenza corrono. Mettiamo la testa al di fuori delle nostre case e sentiamo lo sferrare delle sciabole e degli scudi di antica memoria.
C’è da incenerire la spazzatura dei napoletani, siamo in emergenza, e nella varie regioni si alzano le barricate. No in Sardegna, no in Lombardia, no in Sicilia. Ma che Paese è mai diventato l’Italia: siamo già in secessione e non ci eravamo accorti? Per un po’ di sacchetti di mondezza da trasformare in cenere ci sono veri e propri squadroni che buttano a ferro e fuoco intere città. Invece di sentire tutti i “governatori” delle Regioni con una sola voce a fare gara di solidarietà, c’è stato qualcuno che addirittura si è messo a contrattare: se tu dai qualcosa a me io ti do qualcosa a te. Forse le Regioni sono Stati indipendenti non riconducibili ai principi della Costituzione?
Avremmo voluto sentire anche la Chiesa, sempre attenta ai temi dell’etica e della morale. La Chiesa dei vescovi che in un appello comune invitasse le istituzioni e i cittadini ad aiutare chi ha bisogno. In questo caso i cittadini napoletani. Silenzio.
È stupefacente che l’imbarbarimento della nostra comunità segua una china sempre più verso il basso. Il particolarismo quotidiano fatto di egoismo e individualismo condito dall’ignoranza produce una miscela esplosiva. Aiutati dalla grancassa mediatica onnipresente e ossessiva, emerge il tratto barbarico di gruppuscoli esagitati che andrebbero presi e rinchiusi in galera.

Fonte: Metro - Maurizio Guandalini

6 commenti:

GAMoN ha detto...

Spezzo una lancia in favore degli "egoisti".
E lo faccio con un esempio: un tizio bussa a casa tua e ti chiede se lo puoi ospitare perché fa freddo ed è costretto a dormire sotto un ponte. Se hai una villa con 10 stanze, gliene dai una tutta per sè e gli dici che può fermarsi quanto gli pare. Se hai un appartamento di 120 mq che dividi con la tua famiglia, gli dici che può accomodarsi sul divano, giusto il tempo che passi il freddo intenso. Se vivi in un appartamento di 60 mq con altre 5 persone gli dici di chiedere gentilmente a qualcun altro, perché ti resta solo il box doccia e il balconcino (che sarebbe la stessa cosa del ponte).
Il guaio è proprio questo: non c'è nessuna regione che possa dirsi "benestante" sul fronte rifiuti. Tutti, chi più chi meno, hanno le loro sofferenze. Per alcune aree (specialmente metropolitane) si parla di crisi imminente. In più, i cittadini sono vessati da un incremento del costo della vita ormai difficile da sostenere. E non hanno voglia di accollarsi i rifiuti altrui e gli eventuali costi e problemi per la salute.
Aggiungo anche che chiedere qualcosa in cambio è assolutamente necessario: la gente e le amministrazioni locali devono responsabilizzarsi e rendersi conto che ogni azione ha le sue conseguenze. Il minimo è subordinare l'accoglienza dei rifiuti ad un piano di smaltimento e bonifica del territorio che deve essere attuato, misurando lo stato di avanzamento lavori: si interrompono i lavori? Ok, si interrompe anche la solidarietà.

Cos'è diventata dunque l'Italia? Un popolo di egoisti?
No, un popolo di cicale che, dopo avere scialato tutta l'estate, mendicano qualche semino alle cicale vicine.
Un popolo depauperato economicamente e moralmente.

Ti lamenti della Chiesa che tace?
E che dovrebbe dire: "siate solidali"?
Sarebbe sommersa da critiche di ogni tipo: "perché non fai aprire una discarica in piazza S. Pietro?", "perché non inizi tu a essere solidale, mettendoci un po' di soldi?", ecc.

Unknown ha detto...

Il paragone non lo ritengo molto calzante. Non mi pare che le regioni siano al collasso e che non possano ricevere un po' di rifiuti da incenerire (non si tratta di rifiutida mettere in discarica). Infatti, per la Lombardia, l'AD di A2A ha smentito Formigoni affermando che l'inceneritore di Brescia ha la capacità per ricevere i rifiuti della Campania. Anche l'interesse economico aggiungo io.
Per legarmi al tuo paragone, è come se tu hai delegato l'amministrazione di una tua stanza ad un amministratore e lui afferma che in quella stanza un letto lo si può aggiungere.
Chiedere qualcosa in cambio potrebbe essere corretto se la contropartita fosse legata a qualcosa di attinente, non ad una questione complicata come Malpensa.
Sulla Chiesa hai ragione, ma dico che quelle critiche sarebbero del tutto legittime!

GAMoN ha detto...

Che diverse regioni siano a rischio emergenza non me lo sono inventato io. Era su tutti i giornali qualche giorno fa. Mi puoi dire che non sempre i giornali riportano notizie vere... chi lo sa.
Ma se è così, il mio paragone calza perfettamente. Ma ribaltandolo sul tuo è come se l'amministrazione di quella stanza dicesse "sì sì, un letto si può sempre aggiungere", pensando "...tanto chi se ne frega se ci sono già 10 letti. Io guadagno di più".
E poi, mi spieghi perché ti fidi più dell'amministratore delegato di una società privata a partecipazione pubblica (che fa i suoi interessi con i soldi della collettività) che del presidente di una regione?
Secondo me è una bella lotta! :-)

Unknown ha detto...

Semplice: i fatti dimostrano che non c'è poi molta differenza tra governatori e amministratori privati su come gestiscono gli affari; i fatti dimostrano come l'incompetenza e gli affari dei governatori (es: Bassolino, Cuffaro, Formigoni) porti spesso a a fare pagare a tutti per le loro scelte o per il loro non fare nulla.
Di sicuro la contraddizione di Formigoni è stata palese: lui affermava che la Lombardia non poteva smaltire, l'amministratore di A2A smentiva e saprà meglio di Formigoni la situazione della propria impresa. L'impiantyo di Brescia è stato costruito sovradimensionato rispetto al bisogno, infatti i problemi della Lombardia, Milano in particolare, sono per la parte umida dei rifiuti.
Ma tanto in Italia tutti sono in possesso del kit "sono stato frainteso", quindi si può dire quello che si vuole senza paura.

GAMoN ha detto...

A parte il fatto che il paragone fra Bassolino e Formigoni mi sembra oltremodo ardito, continuo a non capire questa tua cieca fiducia nell'AD di A2A (e sfiducia verso Formigoni). Se, come hai detto, entrambi gestiscono gli affari nello stesso modo, dovrebbe essere concesso loro uguale credito (o discredito).
Le risposte possono anche dipendere da come sono state poste le domande o dal contesto di riferimento che ha ciascuno.
Ad esempio l'AD di A2A può aver risposto esclusivamente in termini di capacità di smaltimento dell'impianto. Il governatore può aver detto che la Lombardia non può smaltire i rifiuti altrui, ragionando non solo in termini di capacità degli impianti, ma anche di opportunità politica (possibili proteste e impopolarita, quindi diminuzione del consenso).
Facendo i propri interessi, ognuno avrebbe detto la (propria) verità, dando risposte diverse.

Unknown ha detto...

Esatto. Hai capito esattamente il perchè do più credito all'AD e non a Formigoni. Qualche volta si deve anche essere impopolari ed avere una buona capacità comunicativa per spiegare le motivazioni delle proprie azioni. Visto che i rifiuti che sarebbero stati smaltiti non aveno nulla di differente da quelli lombardi, il problema doveva solo essere tecnico.
E' un mio parere che parte dalla mia idea che in caso di emergenza non si può rifiutare la solidarietà con tutte le critiche del caso sulle motivazioni che hanno portato all'emergenza. Qualunque altro discorso dipende sull'essere o meno daccordo su questo.

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