venerdì 18 gennaio 2008

Parliamo meno di aborto e più di preservativi

Vediamo, cosa mi aspetterei da uno Stato laico?
Per esempio che il sesso non fosse un tabù, una cosa di cui parlare solo sboccatamente nei varietà pecorecci della Rai, ma mai, serenamente, nella vita e nelle aule parlamentari.
Quindi mi aspetterei che lo Stato, onde prevenire conseguenze indesiderate di quella attività felice e naturale, si facesse carico di massicce campagne informative sulla contraccezione fin dalla scuola media, con distribuzione gratuita di preservativi a partire dal liceo e periodiche occasioni di consulenza da parte di ginecologi che illustrassero alle ragazze le diverse opzioni anticoncezionali, fornendogliele gratis. Sarebbe bello poi se si riuscisse a responsabilizzare i ragazzi. Per ora l’unico presidio farmaceutico riguardante la sessualità maschile è il viagra. Però martellarli almeno sul preservativo…
Mi aspetterei che ad ogni donna immigrata che mette piede nel nostro Paese, fossero fornite tutte le informazioni necessarie sulla contraccezione, numeri verdi, farmaci gratuiti. In uno Stato laico la contraccezione non sarebbe un’imposizione, ovviamente: chi aderisce ad una morale che prevede per esempio la castità e l’accoppiamento solo a fini riproduttivi, del preservativo o della spirale non sa che farsene. Ma tutti gli altri sì.
Da quando la 194 è legge, 30 anni, non ricordo un solo dibattito, una campagna che abbia riguardato la contraccezione, ma centinaia sul se e sul quando la donna possa decidere sulla sua gravidanza. I dati dicono che da quando c’è questa legge gli aborti sono drasticamente diminuiti, è certo che sarebbe meglio che non ce ne fossero affatto. Ma se in quella piazza pubblica che è la tivù italiana di condom è lecito parlare, timidamente e poco, solo come mezzo di prevenzione del flagello dell’Aids, la strada è ancora lunga.

Fonte: Metro - Paola Rizzi

Non sarei molto daccordo sulla distribuzione gratuita di anticoncezionali, ma su tutto il resto dell'articolo si.

1 commenti:

GAMoN ha detto...

Concordo pienamente.
Tra l'altro i preservativi potrebbero essere distribuiti senza oneri per le scuole, dato che le aziende farebbero i salti mortali per fornirli gratis, a patto di lasciare in evidenza il loro marchio. Varrebbe più di qualsiasi pubblicità.

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