lunedì 7 gennaio 2008

Sussidi al biodiesel: Europa contro USA

L’EBB (European Biodiesel Board), che riunisce i produttori europei di biodiesel, ha accusato il sistema di sussidi in vigore negli USA di distorcere il mercato a loro svantaggio. Il biodiesel made in USA riceve circa 200 dollari di sussidi a tonnellata, a patto che vi sia almeno una goccia di olio minerale. Lo stesso biodiesel viene poi rivenduto come puro in Europa, dove arriva ad un prezzo di mercato inferiore a quello prodotto da noi.
Il fatto che sia economicamente conveniente produrre la miscela B99 negli USA e rivenderla in Europa è l’esempio di come il mercato del biodiesel stia perdendo i suoi (pochi) connotati bio. Non ha ecologicamente alcun senso trasportare un prodotto da una parte all’altra della Terra quando quel prodotto può essere fabbricato in loco! L’EBB, più sensibile al lato economico della faccenda che all’impatto dei trasporti, faceva notare in un comunicato dello scorso ottobre come “l’importante capacità industriale dei biocarburanti rischi di rimanere largamente inutilizzata e la produzione possa iniziare a stagnare (se non addirittura ridursi) già a partire da quest’anno, se non verranno prese immediatamente delle contromisure.”
La britannica EIC (Environmental Industries Commission) ha approvato la decisione dell’EBB di intraprendere una azione legale contro i sussidi USA e il direttore Merlin Hyman ha commentato che “l'EIC vede con favore la decisione dell’EBB di portare le sue rimostranze presso la Commissione Europea. Gli Stati Uniti dovrebbero ora rimuovere rapidamente i sussidi”.

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