Test sugli animali sostituiti da colture cellulari
La tossicità dei composti chimici e dei farmaci potrà essere testata senza ricorrere a delle cavie, grazie ad una nuova tecnologia messa a punto dal Rensselaer Polytechnic Institute dell’Università della California di Berkeley. Il sistema di analisi si compone di due parti: un MetaChip consistente in colture cellulari che simulano l’attività del fegato (già disponibile da un paio d’anni) e il nuovo DataChip, dove le cellule sono coltivate in strutture tridimensionali che mimano gli organi umani.
Il DataChip è formato da 1.080 colture interagenti nelle quali, variando opportunamente la quantità di enzimi in circolo, si possono simulare le reazioni di differenti persone allo stessa sostanza. La stessa sostanza potrebbe infatti reagire diversamente in contesti biochimici che variano da persona a persona.
L’approccio in vitro alla fase di test dovrebbe, secondo le intenzioni dei ricercatori e le richieste di molte case farmaceutiche, sveltire e rendere più economici i test richiesti dalla legislazione vigente prima della messa in commercio di nuove sostanze chimiche. In particolare questo test offre buoni risultati per l’ADME/Tox che verifica distribuzione, assorbimento, metabolismo, escrezione e tossicologia dei nuovi composti.
Adottare questo sistema permetterebbe di sapere subito come reagirebbe l’uomo alla nuova sostanza, saltando le fasi sugli animali che hanno fornito, talvolta, risultati non applicabili all’uomo. Nel 2009 entrerà in vigore in Europa il REACH un protocollo che limita il numero di test sugli animali permessi e saranno soprattutto le industrie chimiche e cosmetiche a trarre vantaggio da questa alternativa.
0 commenti:
Posta un commento