mercoledì 23 gennaio 2008

Ti definisci un progressista ma ancora mangi carne? - 1

Riporto un articolo pubblicato dalla rivista americana AlterNet di Kathy Freston e pubblicato il 14 marzo 2007, in cui viene affrontata la questione: "Ma come fai a dichiararti ambientalista e ancora mangiare carne?!". E' rivolto, oltre naturalmente agli ambientalisti, anche a chi si definisce "progressista" e non intende mettere in discussione il suo "diritto alla bistecca", ne' vuole sapere quali conseguenze ha sull'ambiente e sulla societa' l'attuale modo di mangiare nei paesi industrializzati.

Nutrirsi seguendo un'alimentazione basata sui cibi vegetali è un modo facile ed economico per porre fine alla crudeltà verso gli animali e per ripulire l'ambiente. Come mai, allora, ci sono ancora così tanti progressisti che si aggrappano ai loro chicken nuggets?
La relazione pubblicata questa settimana dai più famosi scienziati in materia di clima non lascia dubbi: il problema del riscaldamento globale è in forte crescita ed è principalmente causato dall'uomo. La relazione dell'ONU pubblicata poco tempo dopo ha fatto notare un punto critico: "Il settore dell'allevamento emerge come una delle 2-3 principali cause dei problemi ambientali più gravi, su ogni scala, dal locale al globale". E tuttavia, tantissimi ambientalisti continuano a mangiare carne. Perché? Aiutare a risolvere il problema può essere molto più semplice ed economico che andare a comprare una nuova auto ibrida (elettrica+benzina). Possiamo fare una enorme differenza per l'ambiente semplicemente con una dieta basata sui vegetali anziche' sui prodotti animali. L'allevamento industriale inquina l'aria e l'acqua, riduce le foreste pluviali, e causa il riscaldamento globale. E tuttavia per alcuni ambientalisti l'idea di abbandonare la bistecca è dura da mandar giù.
Così, ho pensato che avrei potuto discutere un po' delle principali motivazioni che i miei amici carnivori adducono per difendere il loro consumo di carne. Iniziamo con:
Alcuni erano spaventati dal passaggio ad una dieta vegetariana
Questo non ha senso. Metà degli americani muore di infarto o cancro e due terzi sono sovrappeso. La American Dietetic Association dice che i vegetariani hanno "probabilità più basse di morire di ischemia cardiaca; [...] livelli di colesterolo più bassi, pressione più bassa, e minore incidenza di ipertensione, diabete di tipo 2, e cancro alla prostata ed al colon". I vegetariani, mediamente, hanno un terzo delle possibilità di essere in sovrappeso rispetto a chi mangia carne.
Inoltre ho appena appreso dal brillante Dr. Andrew Weil che c'è qualcosa nella carne che si chiama acido arachidonico, o AA, che è responsabile di molte infiammazioni. L'AA è un acido grasso pro-infiammatorio. Il Dr. Weil mi ha spiegato che "infarto e morbo di Alzheimer (oltre un gran numero di altre malattie) iniziano come processi infiammatori. Lo stesso disequilibrio ormonale che aumenta l'infiammazione aumenta anche la proliferazione delle cellule ed il rischio di trasformazioni maligne". I medici stanno dimostrando che le infiammazioni sono la chiave di molte malattie che ci colpiscono. Così, quando mangi carne, ingerisci AA, che causa infiammazioni e scatena malattie. Non importa che il pollo sia allevato all'aperto ed il manzo nutrito ad erba, perché questo acido grasso è naturale e sempre presente nella carne.
Per quanto riguarda la mancanza di forza ed energia in una dieta vegetariana, basti dire che alcuni degli atleti più riconosciuti al mondo sono vegetariani. Qualche esempio: Carl Lewis (forse il più grande atleta olimpico di tutti i tempi), Robert Parish (uno dei 50 grandi giocatori della storia dell'NBA), Desmond Howard (vincitore del Trofeo Heisman e Super Bowl MVP, Most Valuable Player), Bill Pearl (body builder professionista e 4 volte Mr. Universo), Jack La Lanne (Mr. Fitness) e Chris Evert (campione del tennis). Gli atleti vegetariani hanno il vantaggio di prendere tutte le proteine vegetali, carboidrati complessi e fibra di cui hanno bisogno senza il colesterolo ed i grassi animali che si trovano nella carne e che a causa della loro capacità di ostruire le arterie li rallenterebbero. Infatti, Carl Lewis afferma: "il mio anno migliore, per quanto riguarda le competizioni, fu il primo anno che iniziai a seguire un'alimentazione vegan".
Qualcuno ha dichiarato che la foresta pluviale è stata disboscata per far coltivare soia, non carne.
In realtà, la foresta pluviale è stata abbattuta soprattutto per creare terreni di pascolo, però è vero, anche per coltivare soia – ma non per essere destinata all'alimentazione umana. L'America e l'Europa non sono in grado di coltivare il foraggio di cui hanno bisogno per provvedere alla loro dipendenza dalla carne rimanendo nei loro territori, perciò l'industria agricola ha cominciato ad abbattere la foresta pluviale. Chiedete ai membri di Greenpeace, o di qualunque altra associazione ambientale, e vi diranno che la stragrande maggioranza di soia (o di grano o di frumento, per quello che importa) è utilizzata per nutrire gli animali negli allevamenti. Infatti, Greenpeace ha recentemente esposto un enorme striscione sopra un campo di soia in Amazzonia, che reca la scritta "KFC-Amazon Criminal", per evidenziare il fatto che molte importanti società di pollame e altri tipi di carne, come la KFC (Kentucky Fried Chicken) siano responsabili della distruzione dell'Amazzonia. [NdT: peccato che Greenpeace mai e poi mai abbia sostenuto un'alimetazione a base vegetale, ne' abbia mai nemmeno informato sull'argomento]
Alcuni si domandano se lo stesso discorso valga per la carne da allevamento biologico e kosher.
Purtroppo, la maggior parte delle società produttrici di carne, uova e prodotti caseari, che vogliono far credere di essere ecologiche o "amiche degli animali", mettendo sulle confezioni le immagini di allegri pollai, sono sostanzialmente le stesse società che lavorano insieme agli allevamenti intensivi, ma con consulenti pubblicitari migliori. Infatti, etichette quali "Swine Welfare" e "UEP Certified" non sono altro che una tattica per tentare di nascondere gli orribili maltrattamenti che avvengono nella produzione di questi prodotti. Persino gli allevamenti "biologici" si stanno industrializzando in un modo che scandalizza anche i giornalisti che si danno la pena di indagare. Tristemente, "kosher" non significa nulla quando si ha a che fare con il modo in cui vengono trattati gli animali negli allevamenti, inoltre, si è scoperto che il più importante mattatoio kosher in Nord America maltrattava gli animali in modo orrendo.
Dopo quanto è stato detto, è innegabile il fatto che i rari mangiatori di carne che si limitano a consumare, nelle occasioni speciali, solo un pochino di carne di animali allevati all'aperto e nutriti di erba, producono un impatto senza dubbio minore sull'ambiente rispetto alla maggior parte degli americani. Ma se considerate che nessun valido studio scientifico o medico dimostra che mangiare animali sia salutare, tantomeno necessario, occorre porsi delle domande sul perché gli ambientalisti insistano nel consumare prodotti che sappiamo provenire da allevamenti intensivi ed inquinanti (sebbene siano meno intensivi ed inquinanti di altre alternative simili, o sebbene siano consumati con "moderazione"). Sarebbe un po' come guidare una SUV che fa 6km con un litro, anziché 4, oppure guidare una SUV tre volte alla settimana, anziché sette. Non c'è dubbio che sarebbe meglio per l'ambiente, ma dal momento che esistono molti altri modi per spostarsi da A a B, non c'è alcun bisogno di usare una SUV. Mangiare carne – qualsiasi tipo di carne – è la stessa cosa: con tutte le opzioni vegetariane esistenti, che sono senz'altro molto più rispettose dell'ambiente di qualsiasi prodotto animale, semplicemente non ci sono giustificazioni per coloro che si dichiarano ambientalisti – o contro la crudeltà – ma mangiano carne.
Alcune preoccupazioni riguardo i vegetariani "predicatori", "sputasentenze" o "estremisti".
Alcuni ritengono che il vero motivo che spinge i vegetariani ad essere tali sia il desiderio di essere estremi. Nonostante io non apprezzi per nulla i messaggi radicali, la verità è che, qualche volta, è la sola cosa che ci strappi dal nostro stato di apatia. Di sicuro la visione di uno di quei video sui mattatoi ha funzionato con me – sicuramente non è stato piacevole, ma ha catturato la mia attenzione.
La vera natura dei movimenti progressisti nel corso della storia è stata quella di dire agli altri di smettere di fare qualcosa di nocivo o degradante (es., usare gli esseri umani come schiavi, molestare sessualmente le donne, costringere i bambini a lavorare nelle aziende che sfruttano la manodopera, danneggiare l'ambiente, ecc.). Sì, gli abolizionisti, i suffragisti, le femministe e gli attivisti per i diritti civili venivano chiamati estremisti, e analogamente, alcuni vegetariani sono chiamati nello stesso modo. Ma forse ciò accade solo perché il vegetarismo non è stato ancora accettato culturalmente. Le vecchie abitudini – e l'appetito – sono dure a morire, e solitamente si incontra molta opposizione di fronte a questo cambiamento. Sono una ragazza del sud, e amavo i miei bastoncini di pollo fritti più di ogni altra cosa. Non volevo rinunciare alle gioie dei barbecue domenicali e alle scorpacciate di ali di pollo che facevo con i miei amici il venerdì notte. Lo so, lo capisco.
Ciononostante, se vogliamo continuare ad evolverci – fisicamente, emotivamente e spiritualmente – dobbiamo veramente essere consapevoli di come le nostre scelte alimentari influiscano non solo sull'ambiente ma, cosa ancora più importante, sulla salute (o sulla grande sofferenza) delle altre creature. Quindi sì, da una parte il muoversi verso un'alimentazione basata sui vegetali potrebbe sembrare una scelta estrema, perché la gente non ci è abituata. Ma dall'altra parte, possiamo ancora permetterci i nostri barbecue (con gli hamburger veegtali e i wurstel di soia) e sentirci in pace con noi stessi. Sono davvero convinta che i vegetariani non dovrebbero alimentare stereotipi ipocriti, penso che non dovremmo essere insistenti e pesanti, ovviamente, ma penso anche che non ci sia bisogno di stare in silenzio; ciò che occorre è semplicemente tanta pazienza e dignità.
Alcune persone hanno chiesto informazioni a proposito della carne nei paesi in via di sviluppo, o per gli eschimesi o per gli Inuit.
Se state leggendo questo blog e siete Eschimesi, o vivete nel deserto Sub-sahariano, non sto per dire che intendo privarvi del vostro pezzo di carne; sarebbe davvero sciocco da parte mia affermare una cosa simile. Ma se vivete in un paese industrializzato, dove quasi tutti gli animali vengono nutriti con il foraggio coltivato appositamente, anziché essere lasciati liberi di pascolare, vivono in allevamenti o viene loro data la caccia, anziché essere lasciati liberi di vivere con le loro famiglie, e siete circondati da molte alternative vegetariane, nel vostro caso allora non si può parlare di limitate fonti di cibo.
Alcune persone sono preoccupate sulle possibili difficoltà che una dieta vegetariana può presentare.
Essere vegetariani non rappresenta esattamente il sacrificio supremo – facendo un giro su Internet si possono vedere foto di piatti vegetariani che vi dimostreranno proprio il contrario. Il cibo vegetariano e vegan si può trovare ovunque. La maggior parte dei, se non tutti, più grandi supermercati vende latte di soia, sostituti della carne (bocconcini di "pollo", "costolette" alla brace, hamburger, "wurstel" di soia, ecc.), formaggi vegan, e gelato di soia. Se non riuscite a trovare quello che cercate in un supermercato, nella maggior parte dei casi lo potete far ordinare [NdT: in Italia oggi questi prodotti si trovano solo in alcuni supermercati, non in tutti, ma comunque non sono prodotti necessari, perche' la base dell'alimentazione vegan e' fatta di cereali e legumi, e questi prodotti si consumano solitamente 1-2 volte la settimana e si trovano nei supermercati di alimentazione naturale]. Molti ristoranti propongono delle alternative vegetali (specialmente quelli Tailandesi, Indiani, Etiopi, Messicani e altri ristoranti etnici, che, d'altra parte, sono i miei preferiti). È pur vero che alcuni vegetariani preferiranno non mangiare il cibo che è stato cotto sulla stessa griglia in cui è stata fatta cuocere della carne, ma personalmente non mi preoccupo di questo (non causa un'ulteriore sofferenza animale o un danno ambientale). Potete trovare ottime ricette vegetariane al sito http://www.vegcooking.com/ [NdT in Italia: http://www.vegan3000.info/ e http://www.veganriot.it/ ]

Continua: http://gianlucaaiello.blogspot.com/2008/01/ti-definisci-un-progressista-ma-ancora_24.html

3 commenti:

Anonimo ha detto...

colpisce nel segno e nelle coscienze di chi come me si nasconde dietro il consumo critico e “moderato”.
L’1 sta per prima puntata? Temo già di leggere la seconda :-)

Unknown ha detto...

Ciao Gianluca...
veramente convincente
grazie a nome dei nostri amici vittime indifese

sono quasi completamente vegetariana e ne vado orgogliosa!
(è dura qui a bologna con le lasagne e i tortellini!)

Motivo in più per diventare vegetariano:
è stato dimostrato che la dieta vegetariana incide sul q.i.
quoziente di intelligenza
resta da capire se:
mangiando meno carne si diventa + intelligenti
oppure
i + intelligenti diventano prima o poi vegetariani?

provate il Vs qi(sul mio sito http://free.intershop.it ve ne sono alcuni) e mandatemelo per e-mail ...
grazie
claudia cois

Unknown ha detto...

Grazie Claudia.
Vedrò di fare qualche test per cercare di verificare la tua teoria, anche se è sempre da capire il significato di intelligenza :-)

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