lunedì 16 giugno 2008

Rifiuti comprasi

Si tratta di un piccolo spazio in cui portare portare bottiglie di plastica, carta, alluminio e ferro puliti. Questi materiali saranno pesati e pagati ai cittadini secondo i prezzi di mercato: 4 centesimi al chilo per la carta, 40 centesimi per l’alluminio e 17 per il ferro.
Si tratta di una pratica già nota e largamente diffusa fino agli anni settanta/ottanta ormai praticamente scomparsa. Però al contrario. Se prima era il “recuperatore” a recarsi al domicilio dei cittadini, ora è il cittadino a portare i propri rifiuti a chi saprà valorizzarli.
Infatti i rifiuti così recuperati, finiranno poi nella filiera per il riciclaggio. “Per noi era un modo per far risparmiare le fasce più povere grazie alla rivendita dei loro rifiuti, eppure abbiamo riscontrato un enorme interesse e ora ci stanno chiamando da tutta Italia” fa sapere Paolo Iraldi, ideatore del progetto.
Come è nata l’idea? “Abbiamo importato un’esperienza che conta molti adepti in Svizzera, Germania e Stati Uniti dove l’acquisto della differenziata dai cittadini si fa da anni. Poi ho sfruttato la mia esperienza come “recuperatore” di rifiuti industriali”. Airaldi è infatti proprietario di un’azienda che si occupa del recupero dei rifiuti, la Recoplastica.
Anche l'arredo del piccolo negozio, tutto in materiale riciclato, è in armonia col progetto: i bicchieri di plastica sono diventati tappetini per il mouse e le pareti sono abbellite da disegni di bottiglie e imballaggi.

4 commenti:

Massi ha detto...

Ma come la stessa idea che avevo proposto su "il gioco della politica" ?
Ma nel post non riporti link, chi sono, come si chiamano, quando opereranno ? con che licenza ? insomma ... i dettagli dove sono ?

Carmelo Cannarella ha detto...

Caro Gianluca: ho visto il tuo blog e apprezzo molto il tuo impegno che condivido in pieno. Molte delle tematiche che affronti e discuti fanno parte anche del mio impegno personale. Spero che, anche per mezzo della rete e dei blog, si possano raccordare tutte quelle persone ed iniziative che a vario titolo e con modalità anche diverse vogliono fare qualcosa di concreto per cambiare il nostro Paese e per spezzare quell'apatia diffusa che connota la nostra società. Puoi anche confrontare le tue opinioni con quanto discuto sul mio blog al seguente indirizzo: www.arvalia.blogspot.com
Complimenti ancora e sicuramente continuerò a seguire i tuoi commenti.
Vale in pace Deorum
Carmelo Cannarella

Unknown ha detto...

@Massi
basta cercare il nome della società: http://www.recoplastica.com/indexrecoplastica.html

Purtroppo operano solo in zona Torino.

@Carmelo
Grazie, vedrò di "leggerti".

Massi ha detto...

Mi era sfuggito il nome dell'azienda.

Bella idea. Confermano che i negozi devono essere autorizzati dall'ente preposto alla raccolta ... chi sa se l'esperienza è fattibile qui a Milano ... magari a Napoli in emergenza avrebbero immediatamente l'autorizzazione.

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