Addio alla «lista nera» dei cani
«Anche un barboncino può mordere se viene spinto a farlo. Non esistono cani potenzialmente pericolosi alla nascita ma proprietari di cani incapaci di allevarli come dovrebbero e che vogliono trasformarli in animali aggressivi». La spiega così il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, la sua piccola rivoluzione annunciata, quella cioè di cancellare le «liste nere» di cani pericolosi. Voltando pagina con la serie di ordinanze, la prima firmata nel 2003 da Girolamo Sirchia, l'ultima (che scadrà a gennaio), dell'ex ministro Livia Turco, che hanno sempre fatto riferimento ad un elenco di razze considerate aggressive.
Martini sa che farà discutere, ma sa anche di poter contare su molti sostenitori ed è decisa a tirar dritto per la sua strada. «Come ho detto cancellerò le black-list e adotterò il modello francese. Corsi di formazione per chi acquista cuccioli di razze particolarmente impegnative, quelle che potremmo definire genericamente di grossa taglia, e contatti continui con i servizi veterinari per tutte le altre razze».
Le associazioni animaliste la appoggiano. La Lav sostiene che le «black-list non servono a nulla perché — sottolinea Ciro Troiano — obbligano è vero i padroni a sottoscrivere un'assicurazione ma non prevedono sanzioni. E sono ingiustamente discriminatorie».
0 commenti:
Posta un commento