Cancellata la certificazione energetica per gli edifici

Il Governo, nel corso della seduta congiunta delle Commissioni di Bilancio e Finanza della Camera dei Deputati del 10 luglio, ha approvato l’emendamento nel quale si prevede l'eliminazione dell'obbligo dell'attestato di certificazione energetica negli atti di compravendita o locazione degli edifici esistenti (abrogazione dei commi 3 e 4 dell'articolo 6 del decreto legislativo 192/05 che attua la Direttiva europea 2002/91/CE) e l'eliminazione della nullità dell'atto in caso di mancata presentazione della certificazione al compratore o al conduttore (abrogazione dei commi 8 e 9 dell'art. 15 del Dlgs 192/05).
In altre parole, in nome della “semplificazione burocratica”, saranno cancellate le norme relative all’obbligo di certificazione energetica di edifici. In particolare sono state cancellate le norme che richiedevano, in caso di vendita di interi immobili o di singole unità immobiliari, di allegare all’atto un attestato di certificazione energetica e che in caso contrario prevedeva la nullità dell’atto. Cancellata anche la norma relativa all’obbligo per i proprietari di immobili di consegnare copia di questo attestato ai propri affittuari.
Netta la protesta di Legambiente: “È un gravissimo errore che frenerà la spinta all’innovazione dell’industria italiana delle costruzioni e al risparmio energetico - attacca Edoardo Zanchini, responsabile Energia della Legambiente, - un assurdo passo indietro nella lotta al surriscaldamento del pianeta che ci allontanerà ancora di più dall’Europa e dagli obiettivi di riduzione delle nostre emissioni”. Secondo Zanchini, il Governo non considera le questioni energetiche e i temi ambientali come una priorità del Paese. Questa scarsa sensibilità è alla base della decisione di abolire uno dei pochi provvedimenti utili ad imboccare la strada dell’efficienza e del risparmio energetico in un settore così importante come quello delle costruzioni.