venerdì 24 ottobre 2008

Ecosistema Urbano

L'annuale ricerca di Legambiente e Sole 24 Ore sulla sostenibilità delle nostre città, conferma Belluno come prima in classifica.
La graduatoria finale della qualità ecologica dei 103 capoluoghi di provincia italiani stilata in collaborazione con il centro studi Ambiente Italia emerge dall'incrocio di oltre 125 mila dati ricavati da informazioni e statistiche riferite a 125 parametri che vanno dall'affidabilità del trasporto urbano alla superficie verde per abitante, dall'efficienza del sistema idrico alla qualità dell'aria, dai chilometri di piste ciclabili alla quantità di acque reflue depurate, dalla diffusione delle energie rinnovabili alla gestione dei rifiuti e alla loro raccolta differenziata.
Le performance della capolista Belluno e delle altre città che la seguono in classifica (Siena è seconda, Trento terza, Verbania quarta e Parma quinta) sono ben al di sopra di Milano 49esima e Roma 70esima.
Il capoluogo dolomitico, pur senza primeggiare in quasi nessuno dei parametri selezionati ha comunque buone performance in tutti i settori, senz'altro superiori alla media". A Belluno, ad esempio, il dato annuale delle polveri sottili presenti nell'aria dal 2006 al 2007 scende da 26 a 23 microgrammi per metro cubo, ampiamente entro i limiti di legge. La raccolta differenziata è al 57,4%, una percentuale ottima. Comportamento virtuoso che si somma a una bassissima produzione di rifiuti. Il trasporto pubblico è giudicato positivamente, le bici hanno piste a sufficienza (4,6 metri per abitante) e anche la superficie riservata alle zone pedonali è in costante crescita.
La ricetta del successo è che dietro le città che migliorano o che peggiorano nella loro qualità ambientale, ci sono poche condizioni oggettive. C'è la qualità del governo locale e anche (non ultimo) la qualità della cultura civica locale. Questo e non altro spiega perché qualcuno migliora, molti vivacchiano, altri addirittura peggiorano.
Come ogni anno, la classifica complessiva mostra una netta frattura tra Nord e Sud del Paese, con la presenza di due città del Mezzogiorno, Cagliari e Caserta, solo dopo la 35esima posizione, mentre tutta la parte bassa della graduatoria è monopolizzata dai centri di Sicilia, Calabria, Lazio e Campania. L'idea che queste città siano in ritardo perché (o solo perché) a più basso reddito è sbagliata: Frosinone, ultima in classifica, ha lo stesso Pil procapite di Verbania, che figura invece tra le prime cinque.
Non ci sono ostacoli insormontabili o mancanza di soluzioni quando c'è la volontà di affrontare il tema della qualità ambientale. Questa volontà in Italia è ancora molto poco diffusa e si limita a poche città virtuose.

Classifica

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante confrontare i dati di popolazione e quelli climatici. A Belluno sicuramente piove anche molto, per cui è abbastanza facile che il problema delle polveri sottili sia meno assilante rispetto ad altre città.
Il fatto poi che si tratti di una città di montagna, rende più facile il mantenimento di uno stile di vita più sobrio e più legato alla natura.
E' mia opinione che l'essersi organizzati in città sia stato un errore dell'umanità, perché ha sottratto all'uomo i ritmi della natura, per imporre dei ritmi artificiali che inevitabilmente producono, in vario modo, delle "sofferenze".
Sono dell'idea che si debba assolutamente tornare indietro, almeno verso città più "vivibili" e verso ritmi di lavoro più attenti alla funzionalità dell'organismo.

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