Retorica italiana

Se, come è stato spesso riconosciuto, il neo Presidente degli USA Barack Obama è davvero uno dei più grandi oratori della nostra epoca, il merito va anche alla sua capacità di creare e amministrare una squadra. Il grande oratore ha bisogno di uno scrittore di discorsi altrettanto valido, che sia in grado non tanto di mettere insieme metafore e figure retoriche ma più che altro di “leggere” nella mente del leader per cui si appresta a scrivere e a suggerire. Lo scrittore di discorsi di Barack Obama si chiama Jon Favreau e ha 27 anni.
Se un “ragazzo” è diventato Presidente degli Stati Uniti a 47 anni, un “ragazzino” di 27 anni avrà la responsabilità di coordinare i discorsi con cui la Casa Bianca comunicherà con il mondo. Tutto questo rappresenterà le presa di responsabilità da parte di generazioni che finora non sono state adeguatamente rappresentate dalla politica. Queste generazioni hanno fatto un passo avanti e il mondo osserva la situazione con un certo stupore.
Non si può fare a meno di ammettere che questa è una lezione che l’uomo-messaggio Obama dà alla politica. In Italia i partiti dicono “dobbiamo dare spazio ai giovani”. Negli Stati Uniti Obama dice che un ragazzo di 27 anni legge nella sua mente e, tanto per non sbagliare, lo porta con sé alla Casa Bianca. I discorsi che nella lunghissima campagna elettorale delle Presidenziali hanno saputo emozionare gli Stati Uniti sono nati dalla collaborazione di un quarantenne e di un ventenne.
In Italia, abbiamo un ex Presidente e Senatore a vita come Francesco Cossiga che si sente il dovere di dare il proprio giudizio bollando Obama e i suoi discorsi come retorici (invitato a Porta a Porta). Quello che penso io è che quei discorsi sono retorici solo in Italia. Perchè solo qui non crediamo in quello che diciamo e spesso neppure in quello che pensiamo. Quei discorsi non sono retorica in un mondo dove si crede in quel che si dice e in un mondo fatto di persone che sono abituate a credere in quello che pensano e dicono, al punto di metterle in pratica. Subito!