martedì 3 febbraio 2009

Contro il consumo di territorio

E' partita dal Comune di Cassinetta di Lugagnano (MI) la campagna "Stop al consumo di territorio".
Durante la prima presentazione della campagna si è parlato della cementificazione dell'Italia. Dal 1950 a oggi, un territorio grande come il nord Italia è stato seppellito dal cemento. E’ necessario affrontare questo tema perché il consumo di territorio è sproporzionato.
E' prevista una petizione per avviare una mobilitazione per chiedere di fermare il consumo di territorio, in particolare lo spreco: ci sono tante case vuote e capannoni costruiti e poi abbandonati, per questo si chiede alle amministrazioni comunali di adottare una politica urbanistica che salvaguardi il territorio.
Cassinetta di Lugagnano, ad esempio, ha adottato un Piano di Governo del Territorio (PGT) che non prevede espansioni urbanistiche e punta sul recupero del patrimonio esistente, lasciando gli spazi alla loro vocazione agricola, nonostante le richieste immobiliari.
Puntare a questi obiettivi è più difficile proprio nei piccoli comuni che hanno un bilancio di 2 milioni di euro e il venir meno di 100 mila euro di onere di urbanizzazione è un problema. Nei grandi comuni, invece, si può fare a meno di queste entrate.
Obiettivo della campagna e quello di creare un’unica piattaforma nazionale delle singole battaglie locali, in modo che la campagna possa diffondersi in tutto il Paese, sollevando la questione soprattutto a livello locale perché i piani urbanistici sono competenze comunali.
Campagne come questa e i loro sostenitori, sono spesso accusati di voler fermare lo sviluppo del Paese, ma se in Italia si decide di fare una grande opera pubblica, che consiste nel recupero del patrimonio esistente, riconvertendolo e facendo consumare meno energia alle case italiane, ci sarebbe lavoro per i prossimi 50 anni.

1 commenti:

Carmelo Cannarella ha detto...

Mi sembra un'iniziativa molto importante anche perchè i palazzinari sono i veri nemici dello sviluppo locale. La cementificazione infatti apporta per le realtà locali scarsissimi benefici di breve periodo (soprattutto ora che l'ICI sulla prima casa è stata abolita) e costi enormi sul lungo periodo portando inoltre ad una erosione gravissima di importanti risorse territoriali tra le quali, ma non solo, l'ambiente ed il paesaggio.
Informerò di questa iniziativa il Comune di mia residenza. Mi sembra un'idea che merita il più ampio sostegno, appoggio e diffusione.

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