venerdì 17 aprile 2009

No al 5 per mille all'Abruzzo

Sono numerose le prese di posizione del mondo del volontarito e del non profit contrarie alla proposta del Ministro Tremonti di estendere la destinazione del 5 per 1000 ad un fondo per la ricostruzione in Abruzzo.
Va ribadito il principio di sussidiarietà alla base del fondo, secondo il quale è il cittadino che sceglie a quale organizzazione dare i propri soldi per specifici interventi. Fra queste non può esserci lo Stato, altrimenti si torna agli aiuti del pubblico.
Sul 5 per mille lo Stato ha fissato un tetto, 380 milioni di euro. Se questo tetto si conferma, vuol dire che Tremonti non amplia gli interventi, ma toglie i soldi ad attività di assistenza svolte. Si tratta di fabbisogni che comunque continuano ad essere presenti: i disabili, i tossicodipendenti, l'assistenza domiciliare per gli anziani e così via. Così com'è stata annunciata la misura non aggiunge nulla. Tremonti interviene su soldi già destinati dallo Stato ad altro con il rischio concreto di una guerra fra poveri. Diverso sarebbe se il Ministro ampliasse il tetto e, di conseguenza, gli interventi. Se si vuole fare di più per gli abruzzesi, si devono destinare risorse aggiuntive, non pescare nel fondo già destinato per altre emergenze sociali.
Anche la Caritas Italiana è perplessa nella figura di Francesco Marsico, vicedirettore della Caritas. "La questione è capire quale idea di sussidiarietà ha il Governo: se esiste il 5 per mille ed anche i conti attivati nei ministeri, se valorizza il terzo settore e se anche gli organi di governo sono soggetti a cui fare appello per la solidarietà".
Soldi per il terremoto in realtà ce ne sono già adesso. Si possono infatti anticipare e quindi smobilizzare i soldi dell'8 per mille. La legge già prevede che, qualora l'8 per mille sia devoluto allo Stato, questo li utilizzi "per calamità naturali". In questi anni, il fondo 8 per mille è stato svuotato per tappare falle di bilancio, oppure per finanziare azioni di guerra in Afghanistan. Al contrario del 5 per mille non ha un tetto massimo, se non nell'ammontare globale dell'Irpef.
Il 5 per mille è stato istituito con la Finanziaria del 2005. Finora sono state distribuite le somme destinate con la dichiarazione del 2006 per un importo complessivo di circa 345 milioni di euro.

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