mercoledì 15 aprile 2009

Confusione sugli incentivi del decreto anti crisi

Il decreto anti crisi che nel frattempo è diventato legge, contiene una serie di misure per incentivare gli acquisti di auto, moto e grandi elettrodomestici. Le modifiche introdotte in fase di conversione hanno creato non poca confusione circa l'applicazione pratica dei provvedimenti e comunque la legge deve essere ancora sottoposta alla verifica dell'Unione Europea.
Nella conversione del testo iniziale, è stato limitato il contributo per l'acquisto di automobili alle sole auto Euro 0, 1 e 2. Non è chiaro cosa possono fare le altre categorie (Euro 3, 4 e 5) e soprattutto resta il problema di chi ha usufruito del contributo basandosi sul testo del decreto-legge iniziale (operativo dal 7 febbraio).
Per mobili ed elettrodomestici ci si imbatte nel problema delle classi energetiche. L'incentivo riguarda l'acquisto di mobili, elettrodomestici di classe A+, televisori e computer avvenuto fra il 7 febbraio e il 31 dicembre 2009. Il contributo è sotto forma di detrazione fiscale (20% su una spesa massima di 10.000 euro), spalmata su cinque anni. Il testo definitivo ha specificato la classe degli elettrodomestici: peccato che la normativa non preveda ancora prodotti di classe A+ ad esclusione dei frigoriferi (che peraltro non rientrano in questo tipo di agevolazione). Una norma pertanto inapplicabili agli altri elettrodomestici. Frigoriferi, congelatori e combinati, sono esclusi in quanto già interessati dalla detrazione del 20% (stavolta in unica soluzione) su una spesa massima di 1.000 euro. Perché non estendere questa forma di agevolazione (più chiara, immediata e eco-compatibile) anche al resto?
In generale, condizione per usufruire della detrazione è aver avviato, a partire dal 1° luglio 2008, una pratica per la ristrutturazione edilizia di un appartamento (non rientrano i lavori condominiali). In pratica, se si sta ristrutturando il bagno si potrebbe farci rientrare la detrazione per l'acquisto del computer. Questo sistema obbliga a pagare tutto con bonifico bancario, dunque anche l'acquisto del televisore o del divano. Inoltre i paletti posti per usufruire di questo incentivo sono tali da renderlo poco accessibile. Sarebbe stato opportuno, per esempio, non vincolarlo alle ristrutturazioni edilizie.

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