venerdì 26 giugno 2009

Trovato legame tra Parkinson e pesticidi

Ua ricerca francese mette in relazione l’esposizione ai pesticidi e la prevalenza del Parkinson tra gli agricoltori con un risultato chiaro: il rischio di contrarre la malattia raddoppia con l’esposizione ai prodotti fitosanitari, soprattutto insetticidi e specialmente di tipo organoclorato, aumentando con l’aumentare degli anni d’esposizione.
I ricercatori hanno studiato 224 pazienti colpiti dalla malattia, comparando le loro vite private e lavorative a quelle di un gruppo di 557 persone non malate, anch’esse impiegate nel settore, della stessa età, sesso e abitanti nella stessa provincia. E’ stata ricostruita, per ognuno, l’esposizione ai pesticidi durante la vita professionale: superficie dei terreni, tipo di colture e prodotti utilizzati, numero di anni e frequenza annuale di esposizione, metodi di spargimento. I pazienti parkinsoniani avevano usato più spesso pesticidi e per un tempo più prolungato rispetto al gruppo di comparazione: il rischio di sviluppare la malattia negli agricoltori esposti ai pesticidi è quasi due volte più alto rispetto a coloro che non ne fannno uso.
La ricerca rileva come il rischio aumenti fino a 2,4 volte per i pesticidi organoclorati, famiglia che riunisce per esempio il Lindane e il DDT, largamente utilizzati tra gli anni ’50 e ’90: le molecole di questi prodotti non si degradano nell’ambiente ma si ritrovano negli organismi anni dopo il loro utilizzo.

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