giovedì 16 luglio 2009

Da tenere in conto per i desalinizzatori

Gli impianti di desalinizzazione producono ogni anno milioni di metri cubi di acqua potabile. Il mercato mondiale cresce sempre di più in quanto la desalinizzazione dell’acqua marina o di quella salmastra è una soluzione obbligata per moltissimi paesi con poca disponibilità di acqua dolce.
Con questo sviluppo in rapida crescita, si viene a creare il problema legato agli scarti di lavorazione con dell’acqua estremamente concentrata di sostanze saline che gli impianti riversano in mare dopo aver estratto l’acqua dolce. L’acqua che viene riversata in mare dopo i processi termici di desalinizzazione subisce un aumento di temperatura dai tre ai cinque gradi e della salinità dai tre ai sei grammi al litro.
Esiste un serio rischio per gli equilibri degli ecosistemi marini laddove non si tenga conto della collocazione degli scarichi che riversano in mare il salmastro che se fossero ben studiati (valutando la presenza di correnti e di onde), le alterazioni potrebbero essere evitate. Purtroppo non sempre è così e le ONG ambientaliste temono il proliferare di impianti lungo le coste non progettati correttamente.

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