giovedì 9 luglio 2009

L'Italia non vuole investire nella fusione fredda

Qualche articolo fa, avevo scritto delle ricerche in corso sullo sviluppo della fusione nucleare, volgarmente detta fusione fredda. Ricordo che il processo attuale utilizzato negli impianti nucleari si chiama di fissione nucleare.
Per procedere con le ricerche si era creato un progetto denominato Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor) a cui partecipano Unione Europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India e Corea del Sud.
Di recente il Senato italiano che la fusione nucleare non solo è costosa ma ha dei tempi di ricerca troppo lunghi, meglio tenersi il nucleare tradizionale. Queste sono le conclusioni emerse dall’indagine conoscitiva relativa al progetto Iter. Ricordo che il progetto prevede un costo di circa 10 miliardi di euro e la realizzazione di un impianto di test a Caradache nel sud della Francia.
La relazione che accompagna l'indagine del Senato afferma che si tratta di un progetto plurimiliardario e la sola costruzione di Iter costerà sicuramente molto più dei 5 miliardi di euro preventivati. Ci vorranno dieci anni per la realizzazione dell’impianto e circa 25 per la sperimentazione. Se tutto funzionerà secondo i piani, la prima energia ottenuta per fusione termonucleare potrà essere utilizzata solo 20-30 anni più tardi, a partire dalla seconda metà del XXI secolo, quando, forse, si potrà godere di un’energia pulita, a basso costo e praticamente illimitata.
Mi chiedo cosa intendono "per energia pulita, a basso costo e praticamente illimitata", ma se tutti gli scienziati della storia avessero deciso di abbandonare le ricerche perchè prevedevano tempi lunghi, come sarebbe la società di oggi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Attenzione! La 'fusione fredda' (fusione nucleare fredda) è ben altra cosa, rispetto alla fusione nucleare(quella dell'Iter per intenderci).

Per una migliore documentazione consiglio:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_nucleare
http://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_fredda

Unknown ha detto...

Ringrazio per la correzione. Effettivamente il titolo dell'articolo è fuorviante rispetto al contenuto.
Però il valore del titolo rimane tutto, visto che l'Italia investe pochissimo in entrambi i casi.

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