lunedì 27 luglio 2009

Rigassificatori solo se necessari

Di rigassificatori avevo parlato già in due occasioni a fine anno 2007 per evidenziare i problemi legati al prezzo e ai rigassificatori inutilizzati.
Adesso anche un insieme di Comitati Cittadini marchigiani, tramite le loro osservazioni inviate la Ministero dell'Ambiente e al Ministero per i Beni Culturali, giungono a delle normali conclusioni: se i rigassificatori realizzati saranno in numero adeguato al fabbisogno di gas, allora il prezzo del metano e la bolletta rimarranno adeguati al mercato. Ma se i rigassificatori costruiti saranno in numero superiore alle necessità, allora il prezzo del metano aumenterà per coprire i costi di mantenimento degli impianti anche se non lavorano e questi costi saranno prelevati dalle bollette.
L'Italia prevede 13 rigassificatori, contro i 6 in tutta Europa e i 6 degli Stati Uniti.
I Comitati denunciano il rischio di aumenti dovuto a quanto previsto dalla Delibera 178/05 dell'Autorità per l'Energia la quale prevede che anche in caso di mancato utilizzo dell'impianto, ci sarà la copertura di una quota pari all'80% di ricavi e con una durata di 20 anni.
Gli impianti di rigassificazione hanno però bisogno di impianti di liquefazione del metano e nel mondo ne esistono solo 17 funzionanti. E' per questo che i 51 rigassificatori attualmente esistenti nel mondo, lavorano dal 30 al 60% della propria potenzialità.
Più che importanti per il fabbisogno energetico italiano, la richiesta di rigassificatori sembra sempre più una richiesta da da parte di imprese che assumo sempre meno il rischio d'impresa perchè coperti da rendite pubbliche sicure.

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