martedì 21 luglio 2009

Sospeso il micro credito di Zopa

Zopa.it è la prima comunità Internet di social lending in Italia, una sorta di micro credito tra privati. Attraverso un articolo sul blog interno al sito ha annunciato la sospensione delle attività in seguito alla cancellazione dall'albo degli intermediari finanziari. La cancellazione è stata disposta il 10 luglio in seguito a un decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze su indicazione della Banca d'Italia.
Secondo la Banca d'Italia sono emerse irregolarità gestionali e modalità operative divergenti dallo schema operativo sottoposto alla Banca d'Italia stessa.
Ma come funzionava? Il sito fa da intermediario ai prestiti tra privati: le condizioni vengono stabilite di volta in volta, in base a un accordo tra le parti. A Zopa, in quanto intermediario, viene garantita una percentuale dell'1% da parte dei prestatori e da parte di chi prende il denaro in prestito in misura variabile a seconda della propria "affidabilità".
In Italia il sito conta oltre 40.000 risparmiaori interessati a diventare prestatori.
L'amministratore delegato di Zopa.it, Maurizio Sella, dichiara che la decisione sembra dovuta unicamente a valutazioni di carattere tecnico-giuridico sul funzionamento della piattaforma software, per le quali avevano proposto una soluzione definitiva.
La versione della Banca d'Italia sembra però essere che la società che gestisce Zopa, acquisiva la titolarità e la disponibilità dei fondi conferiti dai prestatori, violando l'obbligo di separatezza delle disponibilità di terzi da quelle della società. In questo modo Zopa realizzava una abusiva attività di raccolta del risparmio, con rischio per i terzi i cui fondi non vengono più scambiati immediatamente tra creditore e debitore come dovrebbe essere nello schema di social lending ma rimangono nella disponibilità di Zopa. Di fatto il creditore si trova in una posizione analoga a quella di un depositante senza le tutele previste dall'ordinamento per i risparmiatori.
Gli aderenti alla comunità stanno contestando quella che considerano una vendetta delle banche tradizionali.
Ritengo che il prestito offerto con il social lending sia un'interessante innovazione tecnologica che mette a disposizione di molti forme di micro credito importanti. Credo però che per la sicurezza dei consumatori del servizio, si rispettino le regole di trasparenza, correttezza e garanzia imposte dalla normativa di mercato.

3 commenti:

Massi ha detto...

Sono d'accordo con te Gianluca. Prima di tutto la salvaguardia dei risparmiatori. Mi spiego.

Esistono delle regole in Italia ed il social lending, come tutti i servizi nuovi è al limite di queste.
La stessa Zopa infatti ha intrapreso al suo inizio un lungo discorso con l'Ufficio Nazionale cambi per capire quale forma darsi e come regolamentarsi. Poi l'Ufficio Nazionale Cambi è stato inglobato nella Banca d'Italia e questa ha iniziato (mi pare di aver capito, già a febbraio di quest'anno) ad interessarsi della cosa.

Alle osservazioni della Banca d'Italia Zopa ha risposto con delle proposte di modifica ai meccanismi. Loro non hanno risposto ed il ministero per prima cosa ha deciso di procedere con la cancellazione dell'albo ed immagino io con un successivo procedimento penale.

Detto ciò. Un po' mi è dispiaciuto che Zopa, che ha sempre fatto della trasparenza e della correttezza la propria bandiera, da febbraio non abbia mai accennato a questi problemi. Però essendo azienda avranno pensato che tutto ciò potesse nuocere al business.

Poi il 10 luglio c'è stata la cancellazione e quindi hanno pubblicato un post ed inviato una mail agli utenti spiegando l'accaduto. Qualche giorno dopo hanno anche pubblicato la comunicazione ufficiale del ministero che gli era stata inviata.

Come dicevo all'inizio le regole esistono, un concorrente di Zopa, boober, sta adottando un meccanismo diverso e non è stato sospeso.

Poi come al solito si sta montando un caso politico: il governo, la Banca d'Italia hanno ucciso Zopa. Attentato, complotto ! Insomma si sta buttando il tutto un po' in caciara. A mio avviso rimane il fatto di un meccanismo, quello di Zopa, che secondo l'interpretazione degli enti preposti non rispetta alcune regole in essere.
Se la burocrazia fosse un po' più veloce, tutto ciò magari si sarebbe capito già in fase di lancio di ZOpa e non dopo 1 anno e passa.

Unknown ha detto...

Sarebbe bello se la Banca d'Italia dimostrasse la stessa solerzia nel salvaguardare i risparmiatori (ho fatto una fatica bestiale a scrivere questa cosa :( ) anche in altri ambiti e nei confronti dei grandi gruppi bancari.

Unknown ha detto...

Purtroppo è vero che è sempre più facile agire con i più piccoli e dove gli interessi economici e politici sono inferiori. Gli esempi sono tanti, a partire dalla portabilità dei mutui.

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