mercoledì 22 luglio 2009

Vietati gli antibiotici negli allevamenti USA

Negli Stati Uniti si inizia prendere seriamente un vecchio problema degli allevamenti intensivi: l'uso di antibiotici. La Food and Drug Administration ha stabilito che gli antibiotici saranno usati solo per curare gli animali e non per stimolarne la crescita, come è invece ormai la regola negli allevamenti convenzionali. A piccole dosi quotidiane l’antibiotico velocizza la crescita degli animali.
L'obiettivo della restrizione è di evitare che gli antibiotici finiscano nel piatto di chi mangia la carne e contribuiscano a rafforzare i batteri, rendendo più vulnerabili a nuove e vecchie malattie i consumatori. Negli USA il 70% degli antibiotici prodotti finisce negli allevamenti e nella catena alimentare dei consumatori.
Non è un mio problema, ma spero che chi faccia consumo di carne si renda conto di quello che potrebbe mangiare. Infatti in Italia è già vietato l'uso degli antibiotici non per curare gli animali, ma i controlli sono scarsi e la mancanza di una conoscenza sulla distribuzione degli antibiotici prodotti rafforza i dubbi sul loro uso. Inoltre una buona parte della carne venduta in Italia deriva da allevamenti non italiani, quindi di importazione lecita e a volte illecita come nel recente caso della bresaola DOP fatta con carne cilena avariata.

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