mercoledì 2 settembre 2009

Aumentati quasi tutti i costi dei servizi regolamentati

Secondo uno studio dell'Autorità per le telecomunicazioni, in quindici anni (dal 1995 ad oggi) il prezzo dell'acqua potabile è raddoppiato, mentre quello delle telefonate è diminuito del 17%. Questi due rilevamenti sono le variazioni estreme raggiunte dalle principali voci di prezzo di tutti i servizi regolamentati.
E' vero che la percentuale di peso che i costi dei servizi hanno sul bilancio familiare varia e dando per buone le percentuali del paniere ISTAT per il calcolo dell'inflazione, l'acqua pesa lo 0,65%, la telefonia il 2,13%.
Comunque si registrano aumenti su tutti i servizi: il gas più 75,5%, la luce più 33,2%. I trasporti urbani sono aumentati del 50,4%, quelli ferroviari del 39,4%, i pedaggi autostradali più 41,2%. Per finire, si registrano rincari anche per i servizi postali con più 35% e per il canone televisivo, più 33,7%.
Secondo questi dati dell'Autorità per le telecomunicazioni, il totale di aumento dei costi dei servizi regolamentati dal 1995 ad oggi e che gravano sui bilanci familiari, si aggirano intorno al 40% in più.
Questa è la dimostrazione pratica di come gli unici costi al consumatore diminuiti, siano quelli dove esiste un minimo di concorrenza di mercato tra operatori (le telecomunicazioni). Per tutti gli altri servizi, dove non esiste effettiva concorrenza di mercato i prezzi sono aumentati e di tanto.
Questi dati danno anche una risposta a chi quest'estate aveva proposto la regolamentazione dei prezzi della benzina per limitarne gli aumenti: giustamente le associazioni di consumatori hanno risposto che i prezzi si abbassano solo dove c'è una reale concorrenza di mercato e che con la regolamentazione dei prezzi non si ottiene nulla, anzi.

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