mercoledì 16 settembre 2009

Il perchè dell'aumento dei farmaci

Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), critica le affermazioni di Federfarma, secondo cui l'aumento dei prezzi dei farmaci sarebbe lo scopo a cui tendevano le liberalizzazioni di Bersani. Una leggera critica viene rivolta anche ad Altroconsumo che parlando di "strani effetti della liberalizzazione" in un'indagine sui prezzi dei farmaci, offre l'occasione per l'infelice uscita di Federfarma.
Infatti non si può ignorare che 1° Gennaio 2008 è terminato il blocco dei prezzi dei listini industriali, che durava dal 2004, come stabilito dalle Finanziarie precedenti.
Quindi, gli aumenti dei prezzi al consumo non possono essere attribuiti alla liberalizzazione, che invece permette una netta differenziazione dei prezzi al consumatore. Proprio grazie alla concorrenza tra farmacie, parafarmacie e Grande Distribuzione Organizzata il consumatore può avere molti più punti di vendita dei farmaci da banco, varietà di prezzi e maggiore scelta tra prodotti diversi.
Le industrie farmaceutiche avevano tenuto i prezzi fermi o praticato ritocchi dei listini nell'ordine massimo del 5% dopo il termine del blocco imposto. Dal 2009 la revisione dei listini industriali è stata superiore.

2 commenti:

GAMoN ha detto...

Spiace notare che MDC strumentalizzi la frase "strani effetti della liberalizzazione" per attribuire ad Altroconsumo la causa delle dichiarazioni di Federfarma.
In particolare, Longo, presidente di MDC dichiara: "In realtà, sia Altroconsumo che Federfarma ignorano o dimenticano che dal 1° Gennaio 2008 è terminato il blocco dei prezzi dei listini industriali, che era in atto dal 2004, come stabilito dalle Finanziarie precedenti. Gli aumenti dei prezzi al consumo segnalati da Altroconsumo e dal Corriere della sera, quindi, non possono essere attribuiti alla liberalizzazione, che invece permette proprio quella differenziazione dei prezzi stessi evidenziata dalla stessa indagine".

Ora, probabilmente Longo non ha letto (o non ricorda) l'articolo completo. Ne cito alcuni passaggi:

"Il botto dei prezzi
...
La prima sorpresa è stata constatare che rispetto al 2008 sono notevolmente
aumentati. Nelle farmacie è stato in media del 4,8%, nelle parafarmacie del 8,7% e nella grande distribuzione del 6,1%. A cosa è dovuta questa accelerazione?
Probabilmente al fatto che per tre anni varie imposizioni di legge avevano bloccato la crescita delle tariffe nel settore farmaceutico.
E come era prevedibile, una volta tolto il tappo, i prezzi hanno fatto il botto. Si tratta di un aumenti nettamente superiori all’inflazione.
...
C’è anche un altro motivo. Da marzo 2008, le case farmaceutiche possono suggerire ai farmacisti un “prezzo indicativo”, anche se non destinato a comparire sulle confezioni.
...
I farmacisti lo hanno adottato a occhi chiusi come prezzo di vendita, cosa che ha fatto registrare rincari del 22%."

Come si può vedere, le critiche sono rivolte sia alle case farmaceutiche, che hanno introdotto prezzi indicativi superiori ai prezzi di vendita praticati negli anni precedenti, sia ai farmacisti, che li hanno subito adottati come prezzo di riferimento.
Mentre agli effetti benefici della liberalizzazione viene dedicato ampio spazio, come lo stesso Longo riconosce.

Unknown ha detto...

Grazie della precisazione.
In effetti, come in altri settori come i sindacati, in Italia accade spesso che le associazioni di consumatori si facciano le scarpe a vicenda per ritagliarsi il proprio spazio invece di collaborare.
Comunque il mio articolo tendeva ad evidenziare l'aumento dovuto alla fine del blocco dei prezzi imposto.

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