martedì 20 ottobre 2009

Le gare per i servizi pubblici locali senza più il pubblico?

A fine anno 2008 c'è stata una riforma dei servizi pubblic locali, quasi passata inosservata. La riforma è contenuta nella legge 133/08 e poi "aggiustata" con alcune norme affogate nel decreto legge omnibus intitolato agli "obblighi comunitari".
Nell'articolo "I servizi pubblici locali e il vicolo cieco della gara" su lavoce.info, l'autore descrive bene e con chiarezza pregi e difetti di questa riforma.
In particolare, e mi trovo daccordo, evidenzia come un obiettivo giusto come quello di ottenere una liberalizzazione nella gestione dei servizi pubblici, trovi soluzione con l'esclusione a priori e senza motivazioni valide delle società pubbliche.
Giusto cercare una concorrenza nella gestione dei servizi per ottenere dei costi più bassi, mantenendo adeguati livelli di qualità dei servizi.
Sbagliato pensare di ottenere questo, vietando alle società pubbliche di partecipare alle gare di aggiudicazione.
Come in tanti altri casi, le soluzioni si adeguano all'inadeguatenza di sistemi validi e chiari di controllo di meriti e risultati. Se questi ci fossero, tutti potrebbero partecipare alle gare per la gestione dei servizi pubblici.

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