venerdì 13 novembre 2009

Morire sull'asfalto

Oggi la giornata mi è stata rovinata da un evento tragico a cui ho assistito.
Durante il tragitto quotidiano casa lavoro in moto, in Via Fermi a Milano, zona Niguarda, dopo una lunghissima coda di auto mi sono imbattuto in una scena che mi ha sconvolto: un altro motociclista ... a terra sulla strada ... con telo verdo sopra ... morto.
Motociclista muore travolto da auto
(Notare nell'articolo la cura nell'informazione: per il giornalista l'Hornet è uno scooter)
Ho sempre ritenuto un'usanza stupida quella di salutare altri motociclisti sconosciuti incrociandosi. Ho sempre pensato che valgono le persone in se, non la loro appartenenza ad una categoria. Ma quella persona in quelle condizioni, mi ha fatto pensare a quanto le due ruote (molto di più le biciclette) siano una "categoria" debole sulla strada e sempre a rischio di subire gravi conseguenze in caso di incindenti.
Purtroppo la mia convinzione sulla nostra società è sempre più confermata. Il Codice della Strada e il modo con il quale viene INTERPRETATO e/o NON RISPETTATO dagli italiani è la specchio della nostra società e della nostra civiltà. Morire sulla strada è ancora possibile e in Italia c'è una probabilità molto più alta che in altri Paesi europei. Questo perchè mai c'è stata la volontà di risolvere un problema che ha un "indotto" da mantenere.
Facciamo un po' di nomi: fabbriche automobilistiche, officine meccaniche, autoricambi, carrozzerie, assicurazioni, scuole guida, cliniche mediche specializzate, società farmaceutiche, studi legali. Perchè uno Stato dovrebbe frenare questa "economia"?
Lo Stato italiano, che negli ultimi anni ha dimostrato di avere più a cura l'economia che la salute dei cittadini, sfrutta ad arte l'inciviltà e la negligenza degli italiani. Siamo noi che ci facciamo del male da soli ... per arrivare 5 minuti prima ... per essere sempre davanti agli altri ... per sentire che effetto che fa ... per dimostrare a se stessi e agli altri di essere più furbi ... per dimostrare di essere deficienti!

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