sabato 26 dicembre 2009

Italia finta virtuosa e caccia in deroga finita in Lombardia

In questi giorni di fine anno 2009 c'è da festeggiare insieme al Ministro Prestigiacomo se nell'ultimo anno e mezzo le infrazioni contestate all'Italia dall'Unione Europea in materia ambientale sono diminuite del 33%.
Per la precisione, le procedure aperte nei confronti dell'Italia sono passate da 52 a 35, ne sono state archiviate 36 ed aperte 19.
Ma siamo sicuri che l'Italia è diventata più ambientalista negli ultimi 18 mesi, oppure il Governo e le regioni hanno avviato meno richieste di avvio procedimenti di infrazione all'Unione Europea?
Quello che nella realtà di tutti i giorni si rivela è una politica che negli ultimi tempi ha generosamente concesso via libera a grandi opere, a centrali a carbone e a deroghe alle direttive europee.
Un esempio: la Regione Lombardia, nonostante i pronunciamenti della Corte Costituzionale e il contenzioso con l'Unione Europea, ha ugualmente emanato l'ennesima legge che permetteva di cacciare in deroga specie di uccelli protetti e non cacciabili. L'intervento della Corte di Giustizia europea ha richiesto l'annullamento della legge lombarda e nei giorni scorsi la giunta Formigoni ha dovuto ratificare questo annullamento. Con mia grande soddisfazione e di chi in consiglio regionale da anni lotta contro queste porcate.
Per far diminuire ulteriormente le procedure di infrazione europee bisognerebbe cominciare a rispettare le direttive sottoscritte invece di tentare di violarle ogni anno nella stessa maniera, sempre con la stessa sceneggiata dove il Governo non vede quel che fanno le regioni.
Le infrazioni in corso sono per lo più legate alla caccia, alla gestione rifiuti e all'inquinamento.

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