lunedì 1 febbraio 2010

Una tassa involontaria per la scuola dell'obbligo

scuola Chi ha dei figli che frequentano la scuola pubblica, conosce bene la consuetudine annuale di raccogliere dei fondi cassa per spesucce varie. Durante la scuola dell'infanzia (ex materna) il fondo cassa è gestito dai genitori per spese che vanno dai regali, ai rinfreschi, alla cartoleria e qualunque spesa extra possa servire durante l'anno scolastico. Con il passaggio alle scuole primarie (ex elementari e medie) il contributo chiesto ai genitori diventa di gestione più della scuola e rientra perfino nel bilancio della scuola.
Una voce di bilancio così certa e ben quantificabile fin dall'inizio dell'anno scolastico è una cosa golosa per chi deve fare quadrare dei bilanci sempre più all'osso dove non ci stanno più i soldi neppure per quanto servirebbe per l'andamento dei programmi didattici.
Di questo se n'è accorto il Ministero (non credo che la Gelmini sia in grado di arrivarci da sola) che ha avuto la bella idea di consentire alle scuole di utilizzare questi contributi per coprire le spese ordinarie che non si coprono più con i sempre minori finanziamenti statali. Questo trasforma di fatto quel contributo "volontario" in una tassa d'iscrizione alla scuola dell'obbligo.
Sul sito Lavoce.info un bell'articolo entra più nel dettaglio di questa ulteriore iniziativa di smantellamento del servizio pubblico scolastico: Se la scuola va avanti con i soldi dei genitori.

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