venerdì 2 aprile 2010

L'Unione Europea e i biocarburanti

biocarburanti Botta e risposta tra unione Europea e associazioni ambientaliste su un argomento spinoso come i biocarburanti.
Spero che tutti abbiano capito che i biocarburanti non sono la soluzione definitiva contro l'inquinamento prodotto dai veicoli a motore. La produzione dei biocarburanti prevede l'uso di ampi territori per la coltivazione delle piante materie prime, territori che spesso sono sottratti all'agricoltura tradizionale per l'alimentazione umana o sottraendo territorio a foreste vergini. Questo sta accadendo in particolare dove molto si è investito in questo campo, ad esempio in Sud America e Indonesia.
ClientEarth, Transport & Environment, the European Environmental Bureau e BirdLife International avevano citato in giudizio l'Unione Europea per non aver divulgato le prove sui danni ambientali e l'aumento dei prezzi delle materie prime alimentari che possono essere causati dall'uso intensivo dei biocarburanti. L'obiettivo dell'Unione Europea di ottenere il 10% dei carburanti da fonti rinnovabili entro il 2020, rischia di essere un boomerang ambientale e sociale pericoloso.
La risposta dell'Unione Europea arriva con l'esito di uno studio commissionato che stabilisce sostenibile il 5,6% come percentuale di utilizzo di biocarburanti rispetto al paniere di carburanti. In realtà questa eprcentuale si riferisce ai biocarburanti prodotti da colture ai quali si potrebbero aggiungere quelli prodotti da lavorazione di rifiuti. Quindi per qualcuno dell'Unione Europea l'obiettivo del 10% rimane raggiungibile.
C'è da fare notare che le colture di olii di palma e cocco che stanno portando alla deforestazione in Indonesia, solo in piccola parte sono destinate ai carburanti, mentre la maggior parte entrano nel mercato europeo per l'uso nei prodotti cosmetici, alimentari ed energetici.

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