sabato 1 maggio 2010

Arriva la PEC della pubblica amministrazione

posta elettronica certificata Nei giorni scorsi è partito ufficialmente il servizio della Posta Elettronica Certificata (PEC). In poche parole un server centralizzato fa da mediatore certificatore, fornendo la sicurezza dell'autenticità della mail che ci arriva nella casella di posta certificata.
In realtà nei giorni scorsi è partito il servizio gratuito offerto dalla pubblica amministrazione, mentre servizi privati erano già partiti da tempo anche se a pagamento.
La PEC offre indubbi vantaggi per il cittadino contribuente in quanto consente di inviare e ricevere messaggi di testo ed allegati con lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento. In questo modo si può dialogare con tutti gli uffici della pubblica amministrazione direttamente via mail senza dover più produrre copie di documentazione cartacea ma soprattutto senza doversi presentare personalmente agli sportelli. Senza contare il risparmio sulle spese di spedizione della raccomandata .
Non entro nel dettaglio di alcune polemiche su com'è stato concesso il servizio, ma parlo di alcuni punti negativi che possono rendere il servizio poco interessante se non presi in considerazione.
Intanto c'è da considerare che in Italia l'alfabetizzazione informatica (digital divide) è molto indietro e ancora buona parte degli italiani non sono collegati alla Rete.
Il servizio gratuito offerto dalla pubblica amministrazione è utilizzabile solo per scambiare mail con la stessa amministrazione e non con privati.
Il valore è garantito per la garanzia sulla spedizione, ma non sul contenuto. Per avere valore legale come documenti, mail e allegati devono essere firmati con una firma elettronica. Il servizio verrà offerto in un prossimo futuro, ma a pagamento.
L'apertura della casella certificata significa accettare esplicitamente l'invio, da parte di tutte le pubbliche amministrazioni, dei provvedimenti e degli atti che ci riguardano. Questo significa che il messaggio risulta legalmente ricevuto nel momento in cui lo riceviamo in casella, non quando lo leggiamo effettivamente. La casella va quindi controllata costantemente, a meno di rischiare di dimenticarsi qualche adempimento.
Molte delle pubbliche amministrazioni locali, con le quali si hanno la maggior parte degli scambi, sono indietro sull'adozione della PEC. Questo anche se è un obbligo di legge fornire questo tipo di comunicazione con il cittadino (pubblicando l'indirizzo PEC nella home del sito istituzionale) ed è un obbligo nelle comunicazioni con i propri dipendenti.
Insomma luci e ombre, ma con qualche accorgimento e qualche incentivo è un ottimo passo avanti nello snellimento delle comunicazioni tra cittadino e ammnistrazione pubblica.

Aggiornamento: ilKuda fa notare che anche in questo caso (per una svista?) una leggera discriminazione è stata introdotta. Solo i cittadini italiani possono richiedere la PEC, come se gli altri non hanno bisogno di comunicare con la nostra pubblica amministrazione.

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