La Libia non rispetta la convenzione di Ginevra e noi le affidiamo i rifugiati

Il governo di Gheddafi ha imposto la chiusura degli uffici dell'Agenzia dell'Onu per i rifugiati (UNHCR) e ha deciso di espellere dal paese il personale non libico senza alcuna spiegazione. Lo riferisce la portavoce dell'UNHCR a Ginevra. La notizia è stata confermata dalla portavoce italiana Laura Boldrini.
La Libia non ha firmato la convenzione di Ginevra del 1951 sui diritti dei rifugiati e non ha una legislazione in materia di asilo. Questo non ha però fermato il nostro Governo dallo stipulare sciagurati accordi legati al respingimento dei profughi che arrivano via mare.
Margherita Boniver, Presidente del Comitato parlamentare Schengen ha dichiarato: "Quando abbiamo appreso la notizia siamo rimasti molto sorpresi. Il ministro Frattini ha già chiesto alla Libia delle spiegazioni che però finora non sono arrivate". Inoltre ha voluto ricordare che durante la recente missione italiana in Libia, i libici avrebbero detto che "la cooperazione sulla questione dell'immigrazione, sia per il rapporto bilaterale con l'Italia sia per l'Unione Europea, è in pieno svolgimento". Quindi, secondo la rappresentante della Farnesina "da parte libica c'è la massima collaborazione sull'immigrazione".
Vorrei capire se siamo diventati così stupidi da credere a delle parole mai confermate e smentite da fatti, oppure è una questione di convenienza politica vergognosa.
Negli stessi giorni Save the Children ha denunciato il rinvio in Libia di un barcone intercettato da una motovedetta libica con a bordo un bimbo di pochi mesi. Save the Children ha chiesto immediati chiarimenti al Governo italiano sul mancato soccorso da parte delle autorità maltesi e di quelle italiane. La richiesta di soccorso sarebbe arrivata alla guardia costiera tramite l'UNHCR, ma l'imbarcazione non ha ricevuto alcun soccorso fino all'intervento della motovedetta libica dopo più di 24 ore.

Fonte: Unimondo