mercoledì 29 settembre 2010

Lavorare a 15 anni al posto dello studio

Giuseppe Civati ci fa sapere che la Lombardia ha deciso di andare in contro tendenza abbassando l'età lavorativa.
I Ministri Gelmini e Sacconi hanno firmato a Milano un accordo con Formigoni, con il lodevole scopo di "recuperare decine di migliaia di giovani che non frequentano la scuola, né la formazione professionale".
In che modo? Mandandoli a lavorare con un contratto di apprendistato ad appena 15 anni.
Sara Valmaggi, consigliere regionale del PD, esprime le giuste perplessità per questa intesa: "Valorizzare i percorsi di apprendimento che avvicinano al mondo del lavoro va bene e noi siamo d'accordo. Non vorremmo però che, grazie anche ai provvedimenti del Ministro Sacconi, che paventano l’ipotesi che l’obbligo di istruzione si svolga nell’apprendistato, abbassando quindi l’età da 16 a 14 anni di fatto, si arrivasse a questa scelta anche in Lombardia. E su questo non siamo assolutamente d’accordo, perché pensiamo che l’obiettivo prioritario del sistema formativo lombardo sia di accompagnare quanti più giovani possibile al conseguimento di una qualifica, di un diploma o di una laurea". Il rischio è che all’interno del primo anno di apprendistato non ci sia nessuna formazione ma solo lavoro non riconosciuto degnamente da un punto di vista economico". Cosa che avverrà come conseguenza naturale, aggiungo io.

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