mercoledì 1 settembre 2010

Nelle città inquinate si è esposti al rischio di ictus e infarto

inquinamento atmosferico Se ne ce ne fosse ancora bisogno, un recente studio condotto da un'équipe composta da esperti dell'Harvard School of Public Health, del Policlinico di Milano e del centro trombosi della Fondazione ospedale Maggiore, conferma che nelle città inquinate si è più esposti al rischio di ictus e infarto.
I responsabili maggiori sono le polveri sottili, suscettibili di provocare un'infiammazione delle cellule immunitarie delle vie aeree e addirittura di provocare modifiche nel DNA, con conseguenze devastanti per la salute.
I dati analizzati hanno riguardato un campione di 2000 persone, residenti in Lombardia con risultati allarmanti: per ogni incremento di 10 microgrammi di PM10 per metro cubo d'aria, si registra un aumento del 70% del rischio di trombosi. Gli effetti degli inquinanti atmosferici si notano già dopo una settimana trascorsa in una città particolarmente inquinata.
In particolare questo studio è andato oltre precedenti ricerche che si sono concentrate sui danni dell'inquinamento atmosferico alle vie respiratorie. Gli effetti coinvolgono molte altre parti dell'organismo, tra cui il sistema cardiocircolatorio.

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