domenica 26 settembre 2010

Nelle graduatorie per la casa sono favoriti gli stranieri

Per considerare l’incidenza degli stranieri sulle case popolari è stata considerata la situazione del Comune di Torino dove esistono circa 18.000 alloggi pubblici.
I criteri per assegnare le case popolari non favoriscono gli stranieri, anzi. Infatti i parametri di cui si tiene conto in prima battuta per stilare le graduatorie sono reddito (che però assegna un punteggio poco rilevante) e numero di componenti solo se superiore a 5 unità. In seconda battuta si tiene conto dell’età e di eventuali disabilità che abbia il soggetto. Gli immigrati sono tendenzialmente giovani, perfettamente abili e con nuclei familiari sotto le 5 unità.
Negli ultimi anni a Torino i bandi per l’assegnazione degli alloggi pubblici sono stati nel 2004 e nel 2009. Le domande presentate da cittadini stranieri sono state una buona parte del totale (nel 2004 sono il 31% e nel 2009 salgono al 45%), tuttavia solo pochi sono effettivamente assegnatari di case popolari: rispetto al bando 2004 solo il 10% è rappresentato da stranieri.
Spesso si sete dire "gli stranieri rubano le case agli italiani", oppure che nella graduatoria per l'assegnazione delle case popolari "loro hanno sempre la precedenza"? I dati dell'assessorato alle Politiche della casa del Comune di Genova spazzano via i luoghi comuni. Meno del 5% degli alloggi a disposizione è stato assegnato ad un "nuovo" genovese. Il riferimento è all'ultimo bando pubblicato a fine 2007: dal primo gennaio 2009 al 15 dicembre passato, sono stati assegnati 115 alloggi ad altrettanti cittadini italiani. È il 69,28%. Ai genovesi di origine straniera sono andati 9 alloggi in tutto, il 7,83%. Vanno anche considerate le 61 sistemazioni provvisorie: di queste solo 10 relative ad extracomunitari. Insomma, per 185 abitazioni messe a disposizione dal Comune ci sono 9 contratti stipulati da extracomunitari. Erano state presentate 3.182 domande, poco meno di un quarto da non italiani: di questi, 52 con cittadinanza europea, gli altri 702 provenienti da continenti diversi.
A Bologna, le richieste di una casa dal Comune da parte di stranieri nell´ultima graduatoria (aggiornata ad agosto 2009) sono il 46% del totale, mentre nelle assegnazioni si fermano a quota 35% (77 alloggi contro i 142 assegnati a italiani). Sui 12.458 alloggi popolari attualmente assegnati dal Comune di Bologna, 1.122 sono occupati da stranieri (9,64%). Dato da confrontare con la percentuale dei residenti che arrivano dall'estero: a Bologna sono l’11,2%.
Per quanto riguarda le graduatorie, facendo riferimento al Comune di Monza, graduatoria 2008 (terzo bando, 2° semestre), nelle prime 100 assegnazioni, sono 22 gli stranieri assegnatari.
Prato è la provincia italiana con la più alta percentuale di acquisti di casa da parte di stranieri, sul totale mercato immobiliare (23%), seguita da Roma (16,5%), Torino (11,5%), Venezia (9,2%), Milano (7,8%) e Bologna (6%). Nel 2009 a comprare una casa sono stati soprattutto rumeni, cinesi e indiani. Prima della crisi, che ha visto un calo molto sensibile nelle transazioni, erano gli immigrati a contribuire decisamente all’attenuazione della flessione del mercato immobiliare italiano (circa 130mila nel 2006 e 2007, più di 100mila abitazioni acquistate nel 2008, 78mila nel 2009).
Il dato dell’acquisto sul totale del mercato nel 2008 (prima della sensibile diminuzione): Provincia di Milano 9%, Bergamo 13,6%, Brescia 14%, Como 14,9%, Padova 10,4%, Torino 18,4%, Treviso 13%, Varese 11%. I dati più significativi: Alessandria 32%, Cremona 24,6%, Vicenza 23,2%. Se è vero, quindi, che hanno accesso al patrimonio di case popolari di cui l’Italia si è dotata nel corso del secolo scorso, è altresì vero che contribuiscono a creare ricchezza per gli italiani che dispongono di un patrimonio abitativo.

Fonte articolo: «MANDIAMOLI A CASA», I LUOGHI COMUNI. Razzismo e pregiudizi: istruzioni per l'uso.
È un'iniziativa de La «banda» larga – www.ibandalarga.it

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